Come ben noto, quella della prostituzione è una piaga che da anni caratterizza molte zone dell’Agro, in particolare la sua “capitale”. Proprio i Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, da un po’ di tempo, hanno intensificato  i controlli e i servizi finalizzati a contrastare questo fenomeno.

Questo fine settimana sono stati effettuati una serie di controlli straordinari nella zona a confine tra i comuni di Pagani e di Sant’Egidio del Monte Albino, in seguito ai quali sono state arrestate quattro prostitute, italiane e straniere, di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Le donne sono state allontanate con foglio di via obbligatorio e divieto di ritorno nei comuni interessaticarabinieri-prostituzione

Va chiarito che la prostituzione non è un problema di ordine pubblico, ma andrebbe definita come una questione sociale che coinvolge tutti i cittadini. E’ risaputo che la zona più interessata dalla presenza delle così chiamate Lucciole è e rimane Via Nazionale, ex statale 18, in particolare nel territorio di Nocera Superiore, Angri e Pagani. Qui la situazione sembra peggiorare. Da molti anni, infatti, l’area antistante l’ingresso al Mercato Ortofrutticolo resta luogo d’incontro notturno per le prostitute e i transessuali.

Si tratta spesso di ragazze, giovanissime, provenienti dai paesi del Sud America e del Nord Africa; più raramente italiane.

Molte di loro vivono in condizioni di completo malessere e sfruttamento, in particolare da parte di connazionali, i quali le spingono a lasciare i loro paesi d’origine con la promessa di un lavoro, soldi e una vita migliore, ma poi si ritrovano vendute come schiave del sesso, dimostrando che la nostra è per certi versi ancora una società antiquata.

Quest’ultima è infatti la principale responsabile di questo fenomeno. Dai club privé, alle agenzie per accompagnatrici, ai locali notturni, agli appartamenti, ai luoghi di relax, giù fino alla strada. Tutti hanno il proprio ruolo, seppur minimo, in questa faccenda.

Ci si chiede spesso se la soluzione al problema della prostituzione non sia la sua legalizzazione. Depenalizzare la prostituzione significherebbe poter affrontare la questione con metodi nuovi, non repressivi, che riconoscano la libertà di usare il proprio corpo, il diritto di autodeterminazione sessuale, il rispetto dei diritti umani e civili, il diritto della libertà di movimento.

Ma questa è ancora un’utopia, dal momento che non si può essere certi che la legalizzazione non peggiorerebbe ancor di più la situazione.

 Maria Iemmino Pellegrino

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