Valtteri Bottas è un nuovo pilota Mercedes, rimpiazzo naturale del campione del mondo in carica Nico Rosberg. Dall’altro lato il ritorno alquanto discusso di Felipe Massa, che farà coppia alla Williams per un altro anno col giovane Stroll. Intanto, Werhlein e Ocon si accasano alla Sauber e alla Force India.
Quella che, a onor del vero, è una delle più intriganti telenovele della Formula Uno moderna alla fine s’è conclusa così. Quel che c’è dietro ai movimenti di un pilota per un altro, così come alle scelte di Toto Wolff, chiaramente resta celato. Quel che è certo però è che a uscirne rinsavita è proprio la Mercedes, che se con l’addio improvviso di Rosberg sembrava dovesse rimetterci qualcosa, oggi vanta ancora una volta supremazia. Non sulla pista (o almeno non ancora), quanto nel campo mediatico e gestionale.
Nell’ultimo mese, infatti, chi ha gestito i fili della trama è stato Toto Wolff. Che ha ampiamente fatto della vicenda un casotto mediatico, ricucito i rapporti con Lewis Hamilton e saggiato la scelta del suo nuovo compagno di squadra. Un nome, quello di Valtteri Bottas, che nel suo profilo come pilota fa convergere al meglio i requisiti per un buon dopo-Rosberg. Non giovanissimo, veloce sì (anche se mai vincente finora), un pilota quieto e caratterialmente opposto ad Hamilton, con cui potrebbe paradossalmente completarsi senza mettergli i bastoni fra le ruote. Insomma, tra i papabili nessuno avrebbe mai bruciato un astro come Werhlein, nessuno avrebbe mai pensato di mettere un cane al fianco del gatto. Nessuno che abbia voglia di vincere e costruirsi un futuro promettente, nessuno che abbia un minimo sindacale di acume.
E allora si vira su Bottas, mettendo in accordo tutti (o quasi). Da chi sostiene che i giovani abbiano un determinato percorso da seguire (e guai a chi li tocca), a chi pensa che il mondo ruoti intorno ad Hamilton, a chi ha a cuore il nome e l’immagine del team, fino a chi paventa un probabile exploit del finlandese ex Williams.
Ed è proprio qui che si realizza quanto sia stato difficile strapparlo al suo ex team, che vive un periodo di crescita negli ultimi tempi e che aveva urgente bisogno di un pilota (almeno più esperto di un debuttante) da affiancare al giovane Stroll. Un ritorno che ha del plateale, quando fino a poche settimane fa salutava piangendo i suoi tifosi a Interlagos. Chiaramente parliamo di Felipe Massa e del suo rocambolesco passo indietro, frutto per lo più di giochi di potere che non dell’incoerenza del brasiliano. Altro anno di contratto che significa chiaramente un altro anno stipendiato, che è un bel problema per chi chiede a un pilota di gareggiare per un’altra stagione dopo il suo ritiro. A questo punto, dal momento che piloti d’esperienza in giro disposti a sedersi alla Williams non ce ne sono, privarsi di Valtteri Bottas sarebbe diventato deleterio. A meno che qualcuno non lo voglia così insistentemente da scendere a compromessi e “agevolare” il ritorno in Formula Uno di Massa. E come si agevola un pilota a correre un altro anno non deve spiegarlo nessuno
In tutto questo giro, insomma, chi ha fatto bingo è proprio Claire Williams.
Nicola Puca
Fonte immagine in evidenza: formulapassion.it