Nonostante le proteste degli scorsi giorni, il Rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio, risulta orientato a concedere lo svolgimento dell’iniziativa di propaganda omofoba “La famiglia al centro dell’uomo” con gli interventi di Mario Adinolfi e di esponenti di Fratelli d’Italia. La Rete della Conoscenza: “Nessuno spazio nell’Università pubblica per iniziative dichiaratamente omofobe: le istituzioni, a partire dal sindaco Decaro e dal governatore Emiliano, prendano posizione!”

«La scelta del Rettore Uricchio è gravissima, un violento schiaffo in faccia da un lato alla missione sociale dell’Università, che deve restare orientata all’inclusione, alla promozione di una cultura dei diritti e delle differenze, al consolidamento dei gender studies così come delle altre branche più innovative della ricerca, dall’altro alla propria stessa comunità, che non può leggere in questa decisione altro dalla volontà di relegare ai margini le persone gay, lesbiche, transessuali e transgendere che studiano e lavorano all’UniBa» – dichiara Riccardo Laterza, Portavoce nazionale della Rete della Conoscenza – «Si tratta di un segnale ancora più allarmante se pensiamo alla traiettoria impressa sull’iter parlamentare del ddl Cirinnà al Senato: le spinte per affossare una legge che afferma alcuni principi di civilità per il riconoscimento di diritti alle coppie omosessuali e il rinvio di una settimana della discussione in aula fanno trasparire l’ipocrisia e l’omofobia che caratterizzano il dibattito. Non c’è più tempo da perdere: vogliamo subito un primo passo, una buona legge per i diritti civili, e una spinta verso il pieno riconoscimento dei diritti lgbt e l’emancipazione di tutte e tutti»

Di seguito il comunicato delle associazioni locali che denunciano la scelta del Rettore e chiedono alle istituzioni del territorio una chiara presa di posizione contro l’iniziativa:

Come associazioni e singoli da sempre impegnati nella lotta alle discriminazioni e nella rivendicazione di pari dirtti e opportunità per tutti e tutte, troviamo sconsiderata una così grave decisione. Il Rettore, infatti, non solo viene meno al suo ruolo di garante dell’Università degli Studi di Bari, violando apertamente lo Statuto che dovrebbe rappresentare, ma rovina, ci verrebbe da dire per l’ennesima volta, l’immagine dell’Istituzione agli occhi dell’opinione pubblica, compromettendone definitivamente la reputazione.

Perché se da un lato il calo delle iscrizioni è legato alle minori possibilità economiche delle famiglie, dall’altro che motivazioni può avere una persona ad iscriversi presso un ateneo che ospita simili iniziative? Basti dare un’occhiata alla marea di recensioni negative ricevute dalla pagina facebook dell’UniBa per rendersi conto del danno.

Come se non bastasse, assistiamo all’ipocrisia di ospitare l’evento nell’aula intitolata a Valeria Solesin, la ricercatrice uccisa negli attacchi terroristici di novembre a Parigi, impegnata nello studio delle questioni di genere e nella denuncia delle diseguaglianze tra i sessi, deturpandone in modo irreparabile la memoria.

Per questo motivo, oltre a disconoscere totalmente la decisione del Rettore, ci rivolgiamo anche alle istituzioni del territorio, il sindaco Antonio Decaro e il presidente della Regione Michele Emiliano, scesi in piazza il 23 gennaio per sostenere il ddl Cirinnà, affinché ci sia una chiara presa di posizione contro simili iniziative, senza lasciare spazio ad ambiguità e dichiarando che odio e discriminazione non possono trovare spazio nelle nostre città!

Link Bari
Unione degli Studenti Bari
Zona Franka
Arcigay
Arcilesbica
KèBari
SEL Puglia
Arcigay BAT
Movimento Nonviolento Puglia
ACT Bari
Giovani Comunisti Bari
Movimento NoTriv – Terra di Bari
M/App
UAAR Bari