La biopsia è una procedura medica, utilizzata a scopo diagnostico, che consiste nel prelievo di una porzione o di un frammento di tessuto, poi analizzato al fine di ottenere una diagnosi istopatologia che confermi o escluda un sospetto di una malattia. Nella medicina moderna la biopsia svolge un ruolo fondamentale nella terapia dei tumori e fornisce importanti informazioni sulla prognosi, ossia sul prevedibile decorso della malattia.
Queste procedure hanno, nelle loro attuali applicazioni, molte limitazioni: si tratta innanzitutto di tecniche molto invasive effettuate in tessuti molli (cute e mucose) o duri (come l’osso), che non possono quindi essere ripetute con una certa frequenza; esse forniscono, inoltre, una fotografia limitata del tumore, nel sito e nel momento del prelievo.
La prima biopsia liquida da un’analisi del sangue
Meno di un anno fa, la svolta: ricercatori del Carnegie Mellon University, del Massachusetts Institute of Technology e della Pennsylvania State University mettono a punto un nuovo sistema basato sull’uso delle onde acustiche per separare le cellule tumorali circolanti dai globuli bianchi.
Si parla per la prima volta della possibilità di diagnosticare un tumore a partire da una semplice analisi del sangue.
Le cellule tumorali o apoptotiche liberano frammenti di DNA nel torrente ematico, e questi frammenti possono essere correlati allo stadio del tumore e alla prognosi.
E’ noto infatti come le malattie neoplastiche siano causate da mutazioni che interessano geni normalmente coinvolti nella regolazione della crescita cellulare: oncogeni, che stimolano la proliferazione cellulare, ed oncosoppressori, che la inibiscono.
Queste mutazioni, che conducono ad un’alterazione del comportamento cellulare con conseguente crescita incontrollata di tessuto, possono essere rilevate e ricondotte sia al profilo genetico della sede primaria che a quello delle metastasi.
La biopsia liquida dalla saliva
Un nuovo test è stato recentemente realizzato da David Wong, ricercatore dell’università della California di Los Angeles, che ne ha presentato il prototipo al convegno dell’Associazione americana per l’avanzamento delle scienze: si tratta di una procedura in grado di formulare una diagnosi a partire da una sola goccia di saliva, una nuova biopsia liquida che si aggiunge a quelle in studio sul sangue.
Il principio alla base è lo stesso: la presenza di DNA tumorale nei fluidi del corpo.
Un test economico, sicuro, non invasivo e veloce (la risposta perviene in 10 minuti) che può essere fatto dal medico, dal farmacista o addirittura a casa, e che si è dimostrato molto efficace nella diagnosi del tumore ai polmoni.
Questa procedura dovrebbe entrare in sperimentazione clinica in Cina, quest’anno, sui pazienti affetti da questa patologia, e si stima che sarà disponibile nel Regno Unito in 4 anni.
Elisabetta Rosa