Pochi giorni fa, nella non lontanissima Turchia, si è verificato l’ennesimo atto antidemocratico. Questa volta, ad esserne vittima è stato un nostro concittadino. Infatti, il sindaco di Santomenna, Massimiliano Voza, è stato fermato all’aereoporto di Istanbul dalle autorità del luogo perché ritenuto pericoloso.

Questa la denuncia della deputata europea de “L’Altra Europa” (gruppo GUE/NGL) Eleonora Forenza: “La mia totale solidarietà a Massimiliano Voza, sindaco di Santomenna, medico ed attivista per i diritti del popolo curdo. Massimiliano è stato fermato ad Istanbul in aeroporto e obbligato al rimpatrio dalle autorità turche per cosiddette “ragioni di pubblica sicurezza”: in realtà la pubblica sicurezza di Erdogan è fatta di repressione autoritaria e aggressione quotidiana al popolo curdo. L’Unione europea dovrebbe sospendere immediatamente e definitivamente relazioni commerciali e accordi come la customs union o quello vergognoso che nega i diritti dei migranti: nessun accordo con chi nega i diritti come il regime di Erdogan“.

Voza

Liberato giovedì sera grazie all’intervento di Eleonora Forenza e del senatore Peppe De Cristofaro, il primo cittadino di Santomenna ha raccontato la sua esperienza sulla sua pagina facebook: dopo il sequestro degli effetti personali e una totale violazione dei suoi diritti civili, “solo grazie a un sotterfugio sono riuscito ad avvisare in Italia” – queste le parole di Voza –  con un cellulare che mi è stato prestato rocambolescamente da un cittadino kossovaro. Sono stato espulso per surreali ‘motivi di sicurezza nazionale‘, che le autorità italiane mi dicono essere riconducibili alle mie attività di supporto umanitario a sostegno del popolo curdo, come cardiologo e come attivista internazionale per la pace e i diritti umani“.

Infatti, Voza è da anni impegnato al fianco del popolo curdo:  ad esempio, in occasione della campagna “Rojava Calling” ha portato sul posto quasi 30mila euro di farmaci raccolti insieme a Legambiente.

Tornato in patria, il sindaco ritiene che la vicenda debba far riflettere i governanti europei ed italiani: “[…] sul fatto che in Turchia è in atto una grave sospensione dei diritti civili e delle libertà personali, e che l’attuale governo non merita i nostri finanziamenti essendo concausa dei problemi in Medio Oriente e non strumento della loro risoluzione“.

In un paese non lontanissimo dal nostro, la violazione dei diritti civili e delle libertà personali, a quanto pare è all’ordine del giorno. Alla gente del posto non vengono neanche fatti avvicinare aiuti provenienti dall’esterno, il cui solo scopo è quello di combattere al loro fianco perché, in fondo, la battaglia che ci accomuna tutti è solo una: quella per la libertà e la pace.

Federica Ruggiero

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