Lucrezia Borgia, figlia illegittima di Roderic Llançol de Borja, prima cardinale, poi Papa Alessandro VI, fu una delle figure femminili più affascinanti ed oscure del nostro rinascimento. Sin da bambina fu vittima della politica matrimoniale del tempo, che la rese un mero oggetto di scambio per le alleanze da cui traevano profitto suo padre e suo fratello Cesare. Dunque si sposò giovanissima con Giovanni Sforza, ma dopo pochi anni, l’unione venne annullata per presunta impotenza di quest’ultimo. A questo punto Lucrezia venne data in moglie ad Alfonso D’Aragona, successivamente assassinato, secondo indiscrezioni dell’epoca, proprio da Cesare, per motivi di gelosia verso la sua stessa sorella.
Questo secondo evento rese Lucrezia oggetto di accuse pesantissime, come quella di incesto con suo padre e suo fratello, di avvelenatrice e millantatrice, capace di irretire e corrompere, con la sua bellezza e potenza, anche l’animo più puro.
Fu lei, insomma, a pagare per i delitti commessi dalla sua famiglia. La sua terribile fama si affievolì solo quando sposò in terze nozze, Alfonso I D’Este, duca di Ferrara. Proprio a Ferrara, Lucrezia riuscì a spogliarsi di ogni appellativo, a farsi amare dai suoi concittadini mostrandosi davvero in ogni sua sfaccettatura.
Ma chi era veramente Lucrezia Borgia? Una donna di polso, incantevole, molto intelligente, amante di tutte le arti; amava circondarsi a corte di poeti, letterati, pittori, scultori, dunque una donna di cultura , che riusciva ad eccellere anche in altri campi, come quello diplomatico o politico. Questa sua enorme forza, il potere che era in grado di esercitare, la sua straordinaria tenacia, le hanno valso l’epiteto di “femme fatale”. Tutte queste caratteristiche hanno fatto sì che si parlasse di lei per molti secoli, fino ai giorni nostri, dove la vediamo protagonista in numerosi film e serie tv, interamente dedicati alla sua vita.
Indro Montanelli ha definito Lucrezia “una donna vissuta da peccatrice, che morì da Santa”, riferendosi agli ultimi anni della sua vita, volti solo alla preghiera, fino alla sua morte, sopraggiunta a Ferrara, il 24 giugno 1519, a causa di una setticemia post-partum. Tra le varie accuse che le vennero mosse, troviamo diverse relazioni illegittime, tra cui quella con Pietro Bembo e Francesco Gonzaga, che sicuramente influenzarono il suo ritratto per fino alla fine dell’Ottocento: Alexandre Dumas e Victor Hugo la descrivono come manipolatrice, spregiudicata e senza valori. Solo più tardi la sua figura fu rivalutata e letta in chiave differente, a questo proposito si può citare il premio Nobel Dario Fo, il quale ha scritto il suo primo romanzo proprio su Lucrezia Borgia, intitolato “La figlia del Papa”, dove mostra una donna diversa, una donna che non accetta di essere spettatrice passiva della propria esistenza, colei che dimostra davvero di essere artefice del proprio destino, ribellandosi alla società in cui vive, accettandone ogni conseguenza. Tanto è piaciuta questa figura femminile così controversa ed ambigua, da renderla soggetto, tra le altre cose, anche di un fumetto erotico, a cura di Renzo Barbieri e Giorgio Cavedon, del 1969.
Più di cinquecento anni fa, nasceva Lucrezia Borgia, una donna che avrebbe fatto parlare molto di sé e che, ancora oggi, affascina, conquista e seduce.
Alessia Centi Pizzutilli