L’imponente immagine del patrono partenopeo, San Gennaro, è lo scenario che si proietta davanti a chi arriva da Forcella in via Duomo.

La maestosa icona del santo sembra alzare gli occhi verso un paradiso che gli street_art006abitanti di Forcella, quartiere napoletano dilaniato dalle lotte interne dei clan camorristici, possono solo immaginare. E’ chiaro il messaggio del “miracolo di San Gennaro”, che quest’anno sembra essere avvenuto un po’ in anticipo: la protezione seppur spirituale dalla malavita da un personaggio tanto caro agli abitanti napoletani. L’autore è Jorit, street artist italo-olandese molto apprezzato anche negli Stati Uniti, e che non ha percepito compenso per la realizzazione dell’opera mettendo a disposizione il suo talento in seguito alla richiesta dell’assessorato ai Giovani, la cui leader è Alessandra Clemente.

Coloro che seguono e vivono le vicende del quartiere Forcella rivedono i tratti  del volto del santo. Sembrano quelli di un giovane scrittore, Nunzio Giuliano, membro di una famiglia tristemente nota alle autorità come una delle più influenti sul territorio. Nunzio è morto in una delle strade più belle della sua città, per cui aveva speso tante parole e che aveva cercato di aiutare distaccandosi dalla malavita.

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Ma  il “San Gennaro” di Jorit ha i tratti di chi la camorra l’ha combattuta e di chi ci fa i conti tutti i giorni, come il modello reale di cui si è servito, un giovane operaio di 38 anni, omonimo del santo e amico dell’artista, che dà speranza quasi invocando con lo sguardo una mano dall’alto, pregando per tutte quelle vite che la criminalità ha reciso via.
Quasi caravaggesca è la tecnica dell’artista napoletano di dare ai personaggi sacri volti della gente comune. E proprio come Caravaggio rivoluzionò l’austera arte del ‘600, si spera che anche da questo graffito si generi la scintilla per il cambiamento.il-sangue-di-san-gennaro

L’opera sarà inaugurata il 19 settembre proprio per la festa del santo patrono, alla presenza di tutte le autorità e gli enti che hanno spinto per la sua realizzazione.

“I dipinti non sono la soluzione ai problemi, ma consentono di creare tour d’arte e migliorano l’aspetto delle zone in cui vivono i cittadini” dice Jorit, e di certo chi nel giorno del miracolo guarderà “Gennaro”, alzerà gli occhi al cielo e sognerà una Napoli più bella e sicura senza oscurità, senza camorra.

Giusy De Filippo

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