Federica Mogherini sta ormai per terminare il suo mandato come ministro degli esteri italiano, visto che fra circa tredici giorni, la giovane diplomatica dovrà andare ad occupare il più prestigioso ruolo di Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e alla Sicurezza comune.
Per questo motivo il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in questi giorni a Milano occupato dai numerosi incontri con i leader d’Asia e d’Europa, dovrà, tra una stretta di mano e l’altra, sciogliere il delicato nodo della successione alla Farnesina.
I nomi per la Farnesina
Tra i vari nomi circolati nelle ultime settimane c’era quello dell’attuale viceministro della Mogherini, Lapo Pistelli, indicato dai più come il più favorito a ricoprire l’incarico.
Ad avvantaggiare Pistelli diversi fattori:
la vicinanza politica al premier (prima tessera da giovane della Dc ed una importante militanza nella Margherita), le doti diplomatiche, la competenza ed il curriculum.
Pistelli è stato Responsabile Esteri per la Margherita prima e per il PD poi, la collaborazione con diversi think-thank di rilievo mondiale, nonché la vasta rete di conoscenze internazionali accumulate durante lo svolgimento del compito di viceministro sotto Letta e sotto lo stesso Renzi.
Tuttavia Pistelli sarebbe svantaggiato dalla necessità del premier di portare avanti il dogma del perfetto equilibrio tra uomini e donne all’interno del proprio esecutivo. Ecco dunque che spunta un nuovo nome, quello di Serena Marini, cinquantaquattro anni, militante fin da giovane nell’ambito della sinistra italiana (prima tessera quella della Fgci).
Un percorso, quello della Marini, nel solco della più classica carriera di dirigente del partito: assessore regionale, deputata, Responsabile Esteri e adesso vicepresidente della Camera.
Un profilo politico di tutto rispetto, certamente opposto a quello di Lapo Pistelli, che viene da molti individuato come il successore “naturale” della Mogherini.
Eppure, secondo le ultime indiscrezioni sarebbe proprio Serena Marini la “vincitrice” di questa battaglia tutta interna a Matteo Renzi, evidentemente combattuto tra diverse valutazioni di opportunità politica, per una decisione che coinvolge un dicastero di fondamentale importanza.
Certamente la scelta di Serena Marini al posto di Pistelli, non è una scelta semplice visto che tra Renzi e Pistelli ci sono già degli attriti legati alle primarie per la corsa a sindaco di Firenze; Renzi infatti, dopo essere stato collaboratore di Pistelli lo avrebbe sfidato e successivamente battuto, ricevendo l’investitura del partito per la candidatura al municipio.
Tuttavia la logica del “risarcimento” potrebbe non toccare il Presidente del Consiglio, ben conscio della necessità di operare una selezione ponderata, viste le grandi sfide che il prossimo ministro degli esteri eredità dalla Mogherini.
Antonio Sciuto