Accusato di concorso esterno in associazione camorristica. Dopo cinque anni di processo e 141 udienze, l’ex sottosegretario del Pdl e coordinatore campano di Forza Italia, Nicola Cosentino è stato condannato a nove anni di carcere e ad altri due anni di libertà vigilata al termine della pena.

Secondo l’accusa, Cosentino è stato dal 1980 al 2014 il referente politico-istituzionale del clan dei Casalesi. Da questi – il politico campano –  avrebbe ricevuto sostegno elettorale e capacità di intimidazione in cambio di  assunzioni e appalti sul ciclo dei rifiuti.

L’accusa, inoltre, si è concentrata intorno alle vicende della nascita dell’Eco 4 con a capo i fratelli Sergio e Michele Orsi, imprenditori strettamente legati al clan dei Casalesi. L’Eco 4 fu “una società a partecipazione mafiosa”,  afferma il pm Milita. Si ritiene che Cosentino in questo contesto abbia giocato un ruolo fondamentale.  Avrebbe avuto, infatti, un controllo assoluto sulle assunzioni all’interno della Eco4. Secondo il pentito Gaetano Vassallo, durante una conversazione, Nicola Cosentino gli avrebbe detto:” L’ Eco 4 è una mia creatura, la Eco 4 song’io”. 

Il pm della Dda di Napoli Alessandro Milita aveva chiesto 16 anni di condanna per Cosentino. Il Processo iniziato il 10 Marzo 2011 ha visto 110 testimoni, di cui 16 collaboratori di giustizia. Tra i testimoni sono stati sentiti gli attori protagonisti del clan dei Casalesi, oggi pentiti di camorra, tra cui Bidognetti Luigi Guida, Gaetano Vassallo, Anna Carrino, Franco Di Bona. Al banco dei testimoni anche  l’ex Governatore della Campania Antonio Bassolino,  Massimo Paolucci, l’ex parlamentare Lorenzo Diana e l’ex ministro dell’Ambiente Altero Matteoli.

Il pm Alessandro Militala spiega: “La sentenza rende merito al grande lavoro della Dda, sia dei colleghi attualmente in servizio sia da quelli che iniziarono l’inchiesta. Questa vicenda getta più che un’ombra sulla politica casertana”.

Intanto la difesa ha preannunciato che a breve faranno ricorso in appello.

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