Sono 21 milioni 994 mila gli italiani che non usano internet. E’ quanto fa sapere l’Istat nel rapporto “Cittadini e nuove tecnologie”. Secondo i dati dell’istituto nazionale di statistica, infatti, il 38,3% della popolazione residente non ‘naviga’  e “non ha mai utilizzato internet”. I dati del 2014, ci pongono in coda nella classifica europea per utilizzo del web. Peggio di noi, fanno solo Romania e Bulgaria.

ANZIANI, DISOCCUPATI E INTERNET – Gli over 65 sono i principali ‘non utilizzatori’ di internet, difatti, il 74,8% non ha mai utilizzato internet; mentre se si considerasse gli ultra-settantacinquenni, la percentuale supererebbe i 90 punti percentuali. Ciò dimostra, ancora una volta, come il nostro Paese sia demograficamente anziano, come testimoniato dai trend negativi di crescita demografica degli ultimi anni. Un’ altra grande fetta di non utilizzatori del web è rappresentata da per coloro che, in seguito alla crisi, sono fuoriusciti dal mondo del lavoro.

I NATIVI DIGITALI – Per l’Istat sono “alte anche le quote di non utenti tra i giovanissimi (1 milione 518 mila tra i 6-10 anni) che, seppure definiti ‘nativi digitali’, per più del 50% non utilizzano la rete”. Il dato è particolarmente sorprendente se si pensa che, rispetto all’anno 2013, le connessioni da casa sono aumentate dal 60,7% al 64%.

GEOGRAFIA DEL NON UTILIZZO DELLA RETE – All’interno del rapporto dell’Istat appare una sorta di ‘geografia del non utilizzo della rete’. I dati mostrano come il Centro-Nord sia decisamente più avanti nell’utilizzo del ‘world wide web’, dove, difatti, circa i due terzi della popolazione naviga stabilmente. Al contrario, circa la metà della popolazione residente al Sud e nelle Isole non ha mai utilizzato internet. All’interno della geografia è possibile individuare le diverse cause che portano al non utilizzo della rete. Infatti, la maggior parte delle famiglie, intorno al 55%, dichiara di non utilizzare internet per mancanza di competenze e capacità. Una percentuale significativa, pari al 24,3%, non lo utilizza perché non lo ritiene interessante, mentre il 15,4% non lo usa per motivazioni di ordine economico, legata ai costi del collegamento sia in casa che fuori.

IL RITARDO RISPETTO ALL’EUROPA – L’Italia è decisamente in ritardo rispetto alla media europea. Effettivamente, si colloca al terzultimo posto per inclusione nel mondo digitale, ben distante da Islanda e Lussemburgo dove il 93% delle persone comprese tra i 14 e 74 anni si connettono ad internet.

IL DIGITAL DIVIDE – Il ritardo non è solo nell’uso ma anche nelle infrastrutture digitali. I dati, appena descritti, infatti, rientrano all’interno di un fenomeno ben più ampio che prende il nome di Digital Divide’. Se negli anni 90’, esso era identificabile, esclusivamente, come il divario tra le varie popolazione nell’accesso alle tecnologie informatiche; oggi, soprattutto all’interno dei Paesi industrializzati, esso si ripropone sotto nuova forma: il divario non riguarda più l’accesso alle tecnologie ma l’accesso alle tecnologie informatiche più performanti. L’Italia sembra aver superato, non senza fatica, il primo divario ma sul secondo è decisamente in ritardo rispetto agli Paesi industrializzati. In particolare, il divario nel divario, cioè la differenza tra il Centro-Nord e il Sud del Paese è preoccupante, non tanto per il presente, quanto per il futuro.

Valentino Arena

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