Alzi la mano chi, dopo i deludenti risultati ottenuti dal Manchester City la scorsa stagione, avrebbe immaginato di vedere gli stessi citizens così dominanti, in Inghilterra come in Europa, alla fine del 2017.
Il terzo posto ottenuto in campionato lo scorso anno (con un ritardo di 15 punti dal Chelsea campione), la cocente eliminazione agli ottavi di finale di Champions League contro il Monaco ed i pessimi risultati ottenuti nelle due coppe domestiche aveva gettato più di un’ombra sul futuro di Pep Guardiola dopo neppure un anno dal suo arrivo in terra inglese.
Il tecnico spagnolo aveva però chiesto fiducia ed acquisti mirati e la proprietà emiratina lo ha accontentato: 40mln spesi per Ederson, 58 per Mendy, 51 per Walker e poi ancora 50 per Bernardo Silva e 30 per Danilo. Un totale di circa 230mln di € investiti nell’ultima sessione estiva di calciomercato.
IL CITY NELLA STORIA
Per il momento Guardiola sembra aver avuto ragione: il Manchester City quest’anno è una vera e propria macchina da guerra. I citizens sono l’unica squadra ancora imbattuta in Premier League, la sola assieme a Barcellona ed Atlético Madrid nei 5 top campionati europei. Aguero e compagni hanno letteralmente lasciato le briciole agli avversari, conquistando 52 dei 54 punti disponibili. L’unico stop in campionato è arrivato il 21 agosto scorso, alla seconda giornata, nel pareggio per 1-1 in casa contro l’Everton. Da quel momento in poi sono arrivate 16 vittorie consecutive che hanno fatto entrare il City nella storia: nessun’altra squadra nella storia della prima divisione inglese era infatti riuscita in questa impresa. Il record era già stato stabilito nella larga vittoria della scorsa settimana sul campo dello Swansea, ma il 4-1 rifilato al Tottenham lo ha ulteriormente migliorato.
In questa incredibile striscia di vittorie consecutive gli uomini di Guardiola hanno battuto tutte le dirette avversarie nella corsa al titolo: il Chelsea per 1-0 a “Stamford Bridge”, lo United ad “Old Trafford” per 2-1, Liverpool, Tottenham ed Arsenal in casa rispettivamente per 5-0, 4-1 e 3-1.
LA FORZA DEL MANCHESTER CITY
I segreti del successo del City sono diversi. Assistere ad una loro partita è un piacere per chi ama questo sport. Il possesso palla, le fitte rete di passaggi, gli scambi stretti, i triangoli, gli uno-due costituiscono le prerogative su cui si basa il guardiolismo.
L’azione manovrata prende il via sempre dai piedi di Ederson: un dato che aiuta a capire quanto l’estremo difensore sia importante nello sviluppo del gioco è il fatto che il portiere brasiliano nel derby contro lo United di due settimane fa e nel big-match contro il Tottenham di sabato scorso abbia toccato e giocato più palloni di Lukaku e Kane, i due attaccanti avversari più forti.
Anche la fase difensiva è migliorata nettamente rispetto alla stagione scorsa: il City vanta per il momento la miglior difesa del campionato, al pari dello United, con sole 12 reti subite in 18 giornate. Il segreto, oltre all’estenuante possesso palla che chiaramente limitai pericoli, sta soprattutto nel pressing aggressivo nella metà campo avversaria nelle rare occasioni in cui si perde la palla. Così facendo spesso l’avversario è costretto a buttare palla in avanti per evitare di perderla in zone pericolose del campo e questo facilita il recupero palla da parte dei difensori. Grazie all’arrivo di ben tre nuovi terzini il Manchester sviluppa molto bene il gioco soprattutto sulle fasce.
Il 4-3-3 di Guardiola può in realtà essere interpretato come un offensivo 4-1-4, dal momento che il ruolo di mezze ali è occupato a turno, quasi sempre, da David Silva, De Bruyne e Bernardo Silva e molto più raramente da interpreti più di contenimento come Gundogan.
Le straordinarie trame di gioco che il Manchester City riesce a costruire, spesso con una facilità imbarazzante, si sposano perfettamente col senso del goal di un reparto offensivo da urlo composto da Sanè, Sterling, Aguero e Gabriel Jesus. Non a caso il City vanta il miglior attacco del torneo, con 56 reti segnate in 18 gare: una media di 3,1 goal a partita.
CAPITOLO CHAMPIONS LEAGUE
Gli 11 punti di vantaggio sullo United secondo ed i 13 sul Chelsea campione in carica ad una sola giornata dalla conclusione del girone d’andata, sembrano lasciare davvero poco spazio ad eventuali quanto clamorose sorprese: il City molto probabilmente vincerà il quinto titolo d’Inghilterra della sua storia, il terzo dalla nascita della Premier League.
Tutto ciò porta inevitabilmente a riflettere su un altro importante aspetto: quello legato alla Champions League. Dopo aver dominato il girone F, l’urna di Nyon è stata molto benevola con il City, accoppiandolo agli ottavi di finale contro il Basilea. Il rassicurante vantaggio accumulato in campionato (che potrebbe addirittura aumentare fino a febbraio prossimo) permette ai citizens di concentrarsi ancora di più nella sua avventura europea.
Il Manchester City è tra le principali candidate alla vittoria finale della massima competizione calcistica per club. Guardiola e la sua armata hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per trionfare ed interrompere il dominio europeo assoluto del Real Madrid: i blancos, per inciso, sabato scorso hanno conquistato anche il Mondiale per club, superando in finale i brasiliani del Gremio. È stato l’ottavo trofeo conquistato dagli uomini di Zidane negli ultimi 23 mesi: numeri incredibili. Numeri che la banda di Guardiola vuole eguagliare, provando addirittura a migliorare. Perchè il City, entrato nella storia del calcio inglese, non vuole porsi limiti.
Ugo D’Andrea