L’uscita dal Partito Democratico di Sergio Cofferati porta con se una serie di conseguenze che, ai più, non può essere ignorata. Lo sa molto bene, infatti, Maurizio Landini, il Segretario della Fiom, principale attore, insieme ai movimenti, dell’autunno caldo contro il Governo Renzi. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, a cura di Fabrizio Roncone, si è lasciato andare, forse per la prima volta.
“Non sto pensando ad un nuovo partito – spiega Landini -, penso a nuove forme di aggregazione, penso a tante persone che possono finalmente tornare a partecipare, organizzandosi nelle forme che più ritengono opportune”. Probabilmente la stessa strada che ha fatto Alexis Tsipras, lui che ruppe con i Compagni più intransigenti del KKE per fare un passo successivo, diverso: “Non so se il modello è esportabile, però un personaggio del carisma di Cofferati, con le sue grandi qualità etiche e morali, può contribuire ad accelerare un percorso simile anche qui. Dove pure è necessario andare oltre l’idea di sinistra classica”. Sinistra, che, spiega Landini “non c’è più in Italia. Il dato, purtroppo, è ufficiale e definitivo”. Il segretario della Fiom disegna un quadro drammatico, ma tremendamente vero: “Siamo innanzi a un passaggio di drammatica rottura nella storia politica e sindacale del Paese”.
Il caso dell’uscita di Cofferati, quindi, è emblematico perché potrebbe rappresentare una rottura insanabile all’interno dei meccanismi di partecipazione di cui si è dotato il Partito Democratico, così come spiega proprio Landini: “Il PD si era dotato delle primarie, immaginando, sperando che potessero essere uno strumento capace di determinare novità e partecipazione”. Invece, fa notare il segretario “Dobbiamo prendere atto che è uno strumento che allontana i giovani e porta alle dimissioni come Sergio, che quel partito ha addirittura contribuito a fondarlo”.
E su questo non accetta lezioni da nessuno, aggiunge: loro (i renziani) “tengono il Paese legato a quel misterioso patto del Nazareno, in cui sembra sia stato deciso addirittura il nome del prossimo Presidente della Repubblica. Gente così pensa davvero di poter dare lezioni di etica e morale a Cofferati?”.
Redazione