Confermato lo sciopero di venerdì 10 febbraio di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Bus metro e funicolari saranno fermi per 24 ore.

“Grave situazione economico-finanziaria, mancanza di un piano industriale credibile e di prospettive future per l’azienda” sono questi i motivi che hanno spinto i lavoratori a proclamare lo sciopero.

Il Comune di Napoli deve ancora trasferire all’azienda dei trasporti Anm 9 milioni di euro necessari a liquidare  le spettanze di gennaio. Tra i lavoratori c’è grande agitazione e i sindaci minacciano rivolta.

C’è la necessità di procedere alla ripatrimonializzazione, che dovrà passare in consiglio comunale per essere effettiva. La necessità di fare ciò deriva dal bilancio negativo che l’azienda chiuderà per il 2015. Esso, infatti, si chiuderà con 42 milioni di euro di perdite, con la prospettiva di chiudere in rosso di 30 milioni anche nel 2016, portando il capitale sociale a 5 milioni, il minimo di legge per esercitare il servizio di trasporto.

Stazione di Toledo
Stazione di Toledo

Non è il primo sciopero indetto dalla società dei trasporti Anm che presenta queste motivazioni. Un altro sciopero era stato indetto nel pieno delle feste natalizie, il 13 dicembre 2016.

Lo sciopero arrivava dopo quattro incontri andati a vuoto tra i sindacati e gli assessori al bilancio Salvatore Palma e alla mobilità Mario Calabrese.

“Riteniamo necessario che si accelerino tutte le procedure finalizzate a salvataggio delle aziende nonché al rilancio delle stesse nell’ambito del trasporto pubblico locale cittadino e metropolitano. E’ indispensabile sbloccare immediatamente le risorse utili al regolare funzionamento di Anm e Ctp per garantire un servizio decoroso e assicurare un futuro sereno ai lavoratori e ai cittadini. Dichiaravano i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti.

“Dopo la prima agitazione del 13 dicembre scorso, i lavoratori dell’Anm non si arrendono e – si legge in una nota – continuano ad essere sul piede di guerra perché vogliono avere risposte concrete, significative e soprattutto responsabili sul loro futuro e su quello dell’azienda” .

Andrea Chiara Petrone

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