Le elezioni regionali si avvicinano ed il quadro scacchistico instauratosi tra le varie fazioni concorrenti va ad infittirsi sempre di più. Grande confusione soprattutto in Campania, dove al centro dell’attenzione vi è il presidente uscente Stefano Caldoro, appoggiato più che mai dagli esponenti della sua giunta in un momento poco chiaro riguardo la sua candidatura alle prossime elezioni. “Abbiamo governato bene con Caldoro in questi 5 anni”, sostiene Pasquale Sommese (UDC), assessore Regionale al turismo della Campania, il quale si è pronunciato su una possibile alleanza tra NCD e centrosinistra: “tutto è possibile, ma territorialmente parlando questa ipotesi non è compresa”, e su una possibile frattura NCD-UDC, esclusa, dallo stesso assessore, a priori, in quanto definito “progetto solido”.

Il rebus delle alleanze non trova, intanto, una via di risoluzione nonostante gli incontri tra Angelino Alfano, ministro dell’interno e leader del NCD, e Silvio Berlusconi a capo di FI. Il pomo della discordia è senz’altro l’opposizione di Salvini, segretario di Lega Nord, che non tollera la convivenza con Alfano e il suo NCD all’interno del quadro di “ricostruzione del centrodestra” promosso dal patron di Mediaset e Milan. Berlusconi e Salvini dovrebbero andare a colloquio durante questo fine settimana per risolvere la questione del veto che la Lega impone sul partito di Alfano. Il legame instauratosi tra NCD-UDC-FI sembra essere forte, e la conferma è arrivata anche da un incontro tenutosi a palazzo Madama tra fitte delegazioni dei partiti, composte da Brunetta, Matteoli, Toti, Rossi, Romani per FI e Quagliariello, Schifani, De Girolamo, Cesa per i centristi, che hanno discusso sugli accordi per le coalizioni soprattutto in Veneto e Campania, vere e proprio trincee dove dovrebbe consumarsi l’acceso conflitto delle regionali. Adesso però Berlusconi si trova dinanzi ad un bivio: Lega o NCD? Populismo salviniano o concretezza del NCD? Come sostiene il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi, in visita a Napoli qualche giorno fa, l’ex premier deve tenere conto che un mancato accordo per il Veneto con il partito di Alfano farebbe saltare qualsiasi previsione positiva anche in Campania e a quel punto Salvini, che ha già rivendicato prepotentemente la sua indipendenza e la forte opposizione al governo dell’”altro Matteo”, noncurante del destino che potrebbe attendere FI, avrebbe la strada spianata per poter fare scacco matto alle regionali.

Fonti: repubblica.it, corriere.it

 

Vincenzo Marotta

Politologo, storico, filosofo, economista, giurista. Sono il tipico laureato in Scienze Politiche: un po' di tutto ma nulla in particolare. Scrivo di sport per non scontentare nessuna delle mie molteplici anime.

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