Dopo le perle sull’autobus che avevano scatenato l’ironia del web, e che vi avevamo puntualmente raccontato, Daniela Santanché ne spara un’altra, che stavolta farà sicuramente tanto discutere .

“Bisogna affondare i barconi. Non ci sono altre soluzioni. Meglio un atto di guerra che perdere la guerra”, queste sono le parole dell’Onorevole in un’intervista rilasciata a Skytg24 in cui ha proposto di affondare le imbarcazioni di fortuna che partono dalle coste libiche quando sono vuote e prima della partenza.

Il problema è che i malcapitati spesso sono costretti a salpare con fucili e mitra puntati addosso, con il mare in tempesta, in condizioni di morte quasi sicura e dopo aver speso la bellezza di 1.500 euro per affrontare un viaggio come quello che stamattina ha causato circa 700 morti.

Sui social network sono state tantissime le reazioni di appoggio (con commenti spesso ai limiti della civiltà che abbiamo preferito non riportare) ed altrettante quelle di dissenso verso la fedelissima di Silvio Berlusconi in primis (già nota alle cronache per le sue esternazioni forti), e la sua provocazione in secundis.

Ma  non finisce qui perché, mentre il Paese è stretto nella morsa di un’evasione fiscale da maglia nera europea ed una disoccupazione che nel Sud Italia raggiunge il 70%, gli immigrati sembrano l’unico tema di dibattito per migliorare l’Italia.

Infatti Salvini qualche giorno fa disse “Queste morti continue sui barconi sono sulla coscienza di Renzi” ed Andrea Camilleri ha ribattuto proprio sul social che il leader leghista predilige con questo tweet:

Già vi avevamo segnalato le parole del segretario del Carroccio, che chiedeva la costruzione di centri di smistamento per i profughi che volessero giungere in Italia, mentre tutti conosciamo quelle sui rom (che, secondo le ricerche dell’istituto europeo Pew Research Center, in Italia sono lo 0,27% della popolazione residente). A queste si era aggiunta la proposta di Giorgia Meloni di accogliere prima i profughi cattolici, scatenando anche qui l’ironia del web che prospettava conversioni in massa sulle coste libiche, ma l’ennesima gaffe della parlamentare che scambiò l’aereo Germanwings per “un bus” dove fosse precipitato, è una provocazione che sicuramente il web non dimenticherà facilmente, come dimostra il post satirico del mitico Bani di Kotiomkin.

Ferdinando Paciolla

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