NAPOLI – E’ un giovane tunisino, di 35 anni, l’uomo che ha messo in allarme gli intelligence americani e italiani. Si tratterebbe di un ragazzo bassino, con i capelli scuri e i modi gentili, entrato in Italia con un permesso di soggiorno per motivi di studio. Il suo nome è Sofiene e si è laureato in Matematica all’Università Federico II con 95/110.
Uno studente modello che non ha mai dato problemi, sempre preparato, gentile ed educato. Eppure per i servizi segreti Sofiene è a capo di una cellula islamica e svolgerebbe reclutamento e predicazione per l’ISIS. Si muoverebbe in continuazione tra Tunisi e Napoli e, non avendo più il permesso di soggiorno, non si escluderebbe che il ragazzo riesca ad entrare nel nostro territorio nazionale attraverso canali non ufficiali.
Definire Sofiene un terrorista sarebbe per ora alquanto azzardato, ma gli 007 lo stanno cercando per cercare di comprendere meglio la personalità di questo ragazzo colto e preparato che ha allertato l’intero globo.
Sofiene nasce a Tunisi nel 1981 da una famiglia benestante che lo indirizza alla vita scolastica permettendogli di conseguire una laurea triennale in matematica. Appassionato di informatica, il ragazzo sceglie di frequentare a Napoli il corso per la specialistica. Nel frattempo, però, Sofiene si avvicina anche alla scuola ultraortodossa dei salafiti sunniti, versione distorta del Corano e, nel tempo libero, decide di impegnarsi attivamente sul fronte religioso, abbracciando posizioni integraliste. Ma, per Sofiene, definito il “matematico invisibile”, la sua radicalizzazione non sarebbe avvenuta in Medio Oriente, ma in Italia, e precisamente a Napoli, dove avrebbe cominciato il reclutamento di altri jihadisti da Facebook; ma, il matematico commette un errore quando si presenta alla moschea di Piazza Mercato mostrando a tutti il suo volto. E, è proprio per questo motivo che il suo nome comincia a girare e arriva ai nostri servizi di sicurezza che fanno scattare il monitoraggio.
Digos e Ros confermano che quasi certamente “il matematico invisibile” è alle fasi iniziali di indottrinamento e reclutamento e che guida un gruppo composto attualmente da sette persone, tutte tunisine.
Il ragazzo non sarebbe segnalato come attentatore e, scavando nella sua carriera universitaria alla Federico II, gli inquirenti hanno scoperto che si sarebbe mosso dalla Tunisia alla Campania almeno una volta in maniera illegale. È negli ambienti religiosi, dunque, che Sofiene si muove.
Un marrocchino spiega, infatti, che una volta , durante un incontro alla moschea di piazza Mercato, l’uomo avrebbe definito “fiancheggiatore degli infedeli” l’imam Abdallah Massimo Cozzolino solo perchè aveva espresso solidarietà alle vittime della strage nella redazione di Charlie Hebdo.”Hanno iniziato a inveire appena concluso il sermone – dichiara- rivolgendo accuse molto gravi all’Imam e apostrofandolo come un ‘fiancheggiatore’ degli infedeli e dei cristiani. Subito dopo, sono andati via. Non si era mai vista una cosa del genere“.
Ma l’imam smentisce: “È accaduto in un altro luogo – dice – quel tunisino non è mai stato qui“.
Dopo quel giorno, il genio della matematica non si è più fatto vedere e, indecifrabile come un’equazione con troppe incognite, è sparito dai radar. Chi è davvero Sofiene e dov’è adesso? Un invisibile che vorrebbe portare il terrore in casa nostra o uno studente straniero vittima di pregiudizi su cui il popolo inferisce perchè islamista?
Anna Lisa Lo Sapio
Fonti: Corriere del Mezzogiorno