Una grande manifestazione partecipata per cercare di risolvere in maniera definitiva il ”problema” sempre presente della Terra dei Fuochi.
E’ l’idea lanciata dal vicepresidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio, il quale afferma: «Dobbiamo scendere in piazza – dice Di Maio. Se si è fatto qualcosa nel 2013 era perché per le strade c’erano decine di migliaia di campani che protestavano. Settembre deve essere mese caldo per la politica e non per i cittadini che respirano l’aria calda dei roghi tossici».
Il componente del direttorio del M5S prosegue: «Facciamo appello a tutte le persone che vogliono muoversi e mobilitarsi per dire la parola fine ai righi tossici, anche alle associazioni e alle diocesi. Le parrocchie sono sempre state in prima fila a denunciare i roghi. Organizzatevi! La mobilitazione non deve partire dal M5s, si devono organizzare i cittadini: noi – conclude – saremo insieme a voi in prima linea!».
Poche settimane fa Di Maio, proprio a proposito della Terra dei Fuochi, al termine di una visita al Comando diceva: «Anche se non è più di moda e non finisce più sulle prime pagine dei giornali, la Terra dei fuochi continua a bruciare».
In effetti quest’estate la Campania, in particolar modo la città di Napoli è stata fortemente caratterizzata fin qui dall’emergenza roghi tossici.
Il fuoco appiccato al campo rom di Casalnuovo di Napoli non è stato affatto un caso isolato. Nel corso delle ultime settimane infatti, si sono verificati tantissimi altri casi di Roghi tossici che prontamente sono stati denunciati dalle associazioni e dai movimenti dei diversi territori coinvolti.
Notizia di qualche giorno fa riguarda il week end scorso e narra di almeno quattro Roghi tossici di grandi proporzioni, con uno di questi che ha interessato la zona balneare di Licola provocando aria irrespirabile e costringendo quindi i bagnanti ad abbandonare la spiaggia.
Pasquale De Laurentis
p.delaurentis@liberopensiero.eu