Si è tenuta ieri 18 ottobre al Pan la presentazione della biografia di Patrizio Oliva, “Sparviero”, scritta con il nipote, Fabio Rocco Oliva, con prefazione di Maurizio De Giovanni ed edita da Sperling & Kupfer.
La conferenza ha visto l’intervento non solo degli autori del romanzo, ma anche dello stesso De Giovanni, di Enzo Agliardi, giornalista di economia ma amico di Patrizio, Adriano Cisternino, giornalista sportivo che ha seguito la carriera del pugile napoletano ed anche il sindaco Luigi De Magistris, che ha voluto presenziare a nome della città di Napoli l’affetto per un grande campione, un grande sportivo oltre che una persona immensa, che ha capovolto tutti i pregiudizi della figura del pugile.
Il pugilato non è una sfida dove la forza fisica è sovrana, non è uno sport crudo e cruento, qualcosa di sanguinoso e volgare: per Patrizio Oliva il pugilato è stato sempre ricerca del bello. Il libro – di cui alcuni passi sono stati recitati ieri da Luca Saccoia – non è la classica biografia sportiva, ma è qualcosa che va oltre, perché prima del Patrizio Oliva campione della gente, c’è un Patrizio Oliva uomo, e prima ancora c’è un Patrizio Oliva ragazzino. Tutta la vita, anche nelle difficoltà, come il rapporto difficile col padre, la morte prematura del fratello Ciro, la difficoltà economica, è raccontata nel libro senza alcun freno, senza tralasciare nulla, anche perché scritto con il nipote, una persona che sente il sangue degli Oliva, e non solo l’inchiostro.
Per i pochi che non lo conoscono, Patrizio Oliva è una leggenda del pugilato e nostro orgoglio, vincendo tutto quello che si poteva vincere: europei, mondiali, olimpiadi, sconfiggendo mostri sacri, sconfiggendo un passato difficile, sconfiggendo gli scettici, sconfiggendo se stesso, in quanto è riuscito a non cadere nella trappola della fama, della superbia, rimanendo sempre con i piedi per terra.
Le sconfitte si contano sulle dita di una mano, le vittorie sono innumerevoli. E nonostante ciò, non crediate che sia una persona spavalda ed aggressiva: oltre ad essere un pugile intelligente ed elegante (come uno Sparviero) sul ring, è capace di citare Virgilio e di recitare a teatro nei panni di Pulcinella. Maurizio De Giovanni esalta proprio questo aspetto di Patrizio, il suo essere buono, sensibile, aggettivi che non si accomunano facilmente ad un pugile.
De Magistris ha sottolineato la “napoletanità” , il cuore di Patrizio Oliva, un simbolo che ha sempre combattuto per salvare molti ragazzi dalla cattiva strada. La commozione ha poi avuto il sopravvento su Patrizio, che non è riuscito a trattenere le lacrime per un tributo caloroso riservatogli dalla platea che, a detta sua, è pari a tutte le altre vittorie ottenute in carriera.
Diego Sbriglia