“Inizia il carico. Ecco le prime bombe sulla pista. Gli operatori stanno cercando di coprire la visuale. Il carico inizierà non appena l’aeroporto sarà chiuso. L’ultimo aereo è appena atterrato. Tra poco inizierà il carico di morte autorizzato dal governo Renzi e condannato dall’ONU. Un’operazione che sta mettendo in grave pericolo la sicurezza della Sardegna”. Queste sono le parole di Mauro Pili, deputato di Unidos, che lancia il suo allarme dal suo profilo facebook.

Sul tema specifico anche i Deputati di Sel-Sinistra Italiana hanno un’interrogazione parlamentare perché il Governo, pur sapendo, non è intervenuto sul tema. Quelle bombe andrebbero in Arabia Saudita per la guerra contro lo Yemen, Pili ha poi aggiunto “quelle bombe hanno già ucciso 400 bambini, per una guerra che l’ONU ha duramente condannato”.

Soltanto circa dieci giorni fa Amnesty International chiedeva a Renzi di “sospendere l’invio di armamenti e chiededere il rispetto dei diritti umani all’Arabia Saudita” durante l’incontro con il Principe ereditario e Ministro dell’Interno, Mohammed bin Nayef, e il vice Principe Ereditario e Ministro della Difesa, Mohammed bin Salman.

“Pur comprendendo – afferma Francesco Vignarca, coordinatore della Rete italiana per il Disarmo – l’importanza delle relazioni diplomatiche con l’Arabia Saudita per trovare soluzioni condivise alle crisi e ai conflitti che insanguinano il nord Africa e il Medio Oriente, riteniamo che la visita del presidente del Consiglio a Riyad rappresenti un’occasione per annunciare ai più alti rappresentanti della monarchia saudita la sospensione dell’invio dall’Italia di sistemi militari. Dallo scorso marzo, infatti, le forze armate saudite sono alla guida di una coalizione che è intervenuta militarmente in Yemen senza alcun mandato da parte delle Nazioni Unite con pesanti bombardamenti sulle zone civili e anche su scuole e strutture sanitarie causando una catastrofe umanitaria senza precedenti”.

Nei giorni scorsi il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki moon, ha condannato i bombardamenti aerei della coalizione a guida saudita che hanno colpito un ospedale di Medici senza Frontiere nella provincia di Sa’dah e ha richiamato tutte le parti attive nel conflitto a “rispettare gli obblighi stabiliti dalle convenzioni per i diritti umani e del diritto umanitario internazionale per prevenire attacchi contro i civili”. Il conflitto in Yemen ha finora causato più di 4 mila morti (di cui almeno 400 bambini) e 20mila feriti – di cui circa la metà tra la popolazione civile – provocando una “catastrofe umanitaria” con oltre un milione di sfollati e 21 milioni di persone che necessitano di urgenti aiuti.

Redazione

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