Shock in fabbriche e scuole

Scuole ed edifici pubblici evacuati, esodo dai centri commerciali e dalle fabbriche che si svuotano e si riempiono seguendo i capricci della terra che, da questa notte, hanno dato vita ad un’escalation di paura in Toscana. Le scosse sono state finora 30 e quella che più ha terrorizzato gli abitanti della regione è certamente quella delle 11:36 di questa mattina, che è arrivata a sfiorare i  4,1 magnitudo con l‘epicentro del terremoto individuato nella zona del Chianti a 9,3 chilometri di profondità, e da lì si è propagato in tutto il circondario arrivando fino a Firenze.

Impossibile “prevedere durate di sciame sismico”

Primo importante segno dell’inizio del sisma si è avuto all’1,09 quando una scossa di 3,5 magnitudo è stata avvertita nel Chianti e nel capoluogo toscano, per poi interessare la zona intera. Secondo il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, quello in corso è un tipico esempio di sciame sismico di cui è “impossibile prevedere la durata“. In particolare, questo tipo di sisma è un fenomeno caratterizzato da una lunga sequenza di scosse di lieve e media intensità che può durare anche per molto tempo, non arrecando generalmente molti danni.

Ma sono proprio gli imprevedibili sviluppi dell’evento a mettere in difficoltà abitanti ed istituzioni, che si sono ritrovati ad evacuare e rioccupare edifici pubblici e privati, a seconda delle condizioni del momento. A Palazzo Vecchio il sindaco Dario Nardella riunisce alle 13 l’unità di crisi decretando la chiusura dei musei per ragioni preventive, impedendo l’ingresso ai turisti della prima città d’arte italiana. Nel frattempo, sempre dalla giunta comunale, arriva l’invito per i dipendenti del comune ad abbandonare le sedi istituzionali perché non è possibile controllare la staticità immediatamente e ovunque.

I bambini sono nei cortili delle scuole come da procedura. Si valuta il rientro caso per caso“, ha spiegato poi su twitter il vicesindaco fiorentino Cristina Gianchi. Proprio per tale ragione prima nel Chianti e poi a Firenze, Fiesole e Prato molte scuole vengono chiuse predisponendo il rientro a casa, a seconda delle esigenze e delle criticità del luogo. Buone notizie per i musei: “Abbiamo fatto alcune verifiche: al momento non risulta alcun danno“, ha dichiarato il soprintendente ad interim del Polo museale fiorentino, Alessandra Marino. Sono dunque ore difficili per i Toscani, il cui risveglio è stato traumaticamente segnato dall’incontrollabile moto del sottosuolo.

Fonte immagine: Ansa.

Antonio Sciuto

Quotidiano indipendente online di ispirazione ambientalista, femminista, non-violenta, antirazzista e antifascista.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui