Il Napoli riesce nella storica impresa e si qualifica ai quarti di finale di Europa League dopo 26 anni di attesa, pareggiando 0-0 allo Stadio Kimkhi di Mosca contro la Dinamo, blindando il 3-1 ottenuto al S.Paolo una settimana fa e restando in corsa su tre fronti in una stagione comunque difficile.
Gli azzurri erano attesi ad una prova di orgoglio dopo la pesante e deprimente sconfitta di Verona, che ha ulteriormente bloccato la squadra nella rincorsa al 2° posto in Campionato e che ha, almeno per il momento, fatto perdere anche la terza posizione, a vantaggio della Lazio.
La trasferta di Mosca era molto temuta, non solo per l’avversario ostico e per il freddo della capitale russa (rivelatosi più mite del previsto), ma soprattutto per le condizioni psicofisiche della squadra, un pò giù di morale e con numerose assenze, in seguito ai problemi muscolari che hanno fermato non pochi elementi.
Il Napoli ha disputato una buona gara, non fallendo l’approccio stavolta, sfiorando più volte il gol del vantaggio, che avrebbe conferito ulteriore serenità per il passaggio del turno, comunque condotto in porto, attraverso una prestazione determinata e insolitamente esente da errori difensivi, ripetutisi con sequenza imbarazzante dall’inizio della stagione.
Siamo in attesa di conoscere l’avversario dei quarti finale, che verrà estratto dall’urna di Nyon fra poche ore (alle 13), ma qualunque squadra verrà sorteggiata troverà il Napoli agguerrito e pronto a giocarsi le proprie chances per la conquisto del trofeo, che da quest’anno assume un sapore diverso, con la vincitrice che potrà accedere ai gironi di Champions League.
TATTICA e FORMAZIONI
Benitez deve fare a meno di numerosi elementi. Out Koulibaly e Gargano (recuperabili per domenica contro l’Atalanta), assente Strinic in Coppa. Insigne e Michu non ancora utili alla causa. Zuniga nuovamentein panchina (e in campo di nuovo negli ultimi 10 minuti di gara).
Formazione a trazione anteriore per cercare subito il gol della tranquillità e schema inusuale, un 4-4-2 con Gabbiadini e Higuain di punta, supportati da Callejon e Mertens (che aveva tramortito l’avversario diretto all’andata, il terzino destro Kozlov). Restano fuori Hamsik e De Guzman. Turno di riposo per Inler, sostituito da Jorginho. In difesa Britos preferito ad Henrique, per contenere gli stacchi aerei del gigante Kurany, che aveva sorpreso gli azzurri al San Paolo.
L’allenatore dei russi Cherchesov può contare su tutta la rosa a disposizione, ad eccezione del centrocampista Denisov e nel tentativo di ribaltare l’1-3 dell’andata schiera una formazione molto offensiva, con un 4-4-2 speculare a quello azzurro e Zhirkov in mezzo al campo.
Napoli (4-4-2) Andujar, Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; Jorginho, D. Lopez; Callejon, Gabbiadini, Mertens; Higuain
Dinamo Mosca (4-4-2): Gabulov; Kozlov, Samba, Hubocan, Buttner; Dzsudzsak, Vainqueur; Valbuena, Kokorin, Zhrikov; Kuranyi.
LA GARA
Le due squadre si affrontano subito a viso aperto, determinate a far male all’avversario. Molte le occasioni per portarsi in vantaggio su entrambi i fronti, tutte nei primi 20 minuti.
Al Napoli ne capitano ben 3 clamorose, con Maggio che si divora un gol dopo appena 4 minuti, non riuscendo ad impattare una palla favorevolissima, solo in area. Sfortunato Mertens, che coglie in pieno la traversa con un tiro a giro dalla distanza dal vertice sinistro dell’area. L’occasione propizia capita a Callejon, imbeccato da un perfetto filtrante di Jorginho, con l’ala azzurra che entra solo in area dalla destra, ma coglie un altro palo con un diagonale rasoterra.
La Dinamo non sta a guardare e cerca la rete sfruttando il tallone d’achille di questo Napoli, i calci piazzati, che si trasformano puntualmente in occasioni da gol. Sia Samba che Kokorin riesono a metere la palla in porta, ma i loro colpi di testa ravvicinati e vincenti vengono giustamente annullati dall’arbitro per fuori gioco.
Dopo i primi 20 minuti infuocati i ritmi si abbassano e le occasioni latitano. La Dinamo cerca il gol del vantaggio, ma il Napoli prende le misure agli avversari e non rischia più di tanto, riesce a ripartire con ficcanti azioni di rimessa che non finalizza con passaggi precisi. Si va al riposo sullo 0-0, risultato che sta più che bene agli azzurri.
La ripresa vede un Napoli attento e guardingo, con una prova difensiva di squadra più che soddisfacente. La Dinamo cerca di alzare i ritmi, ma la difesa azzurra tiene botta e cerca sempre le ripartenze, su una di queste è Higuain ad avere l’occasione più ghiotta, saltando il portiere, ma non trovando porta con un improbabile pallonetto che si spegne sul fondo.
Il Napoli con il passare dei minuti si copre sempre di più, inserendo a distanza di 10 minuti prima De Guzman per Mertens, poi Hamsik per Gabbiadini e nel finale Zuniga per Higuain.
Sino al termine la Dinamo ci prova, ma non riesce a sbloccare la gara, nonostante le numerose palle spedite in ara di rigore, ben controllate da Andular, Britos e Albiol,
Finisce con uno 0-0, che è già entrato di diritto nella storia del Napoli europeo.
Gianluca Torre