Sabato 10 marzo 2018 è stata una data importantissima per quanto riguarda la questione trasporti pubblici per invalidi e non solo. Infatti, dopo le tante controversie nate per l’accessibilità di treni e quant’altro, il trasporto marittimo ha voluto offrire il proprio aiuto presentando Elianto, il primo catamarano senza barriere accessibile a tutti.
Ovviamente l’importanza del catamarano Elianto non è solo nella sua accessibilità, ma anche nella libertà che viene permessa e garantita al suo interno: l’alluminio creante i corridoi dei ponti non ha dislivelli in cui si potrebbe inciampare a causa di vari fattori (piedi che appoggiano in maniera instabile oppure – se accompagnati da supporti –, bastoni, stampelle, tripodi, deambulatori e altri ausili che entrano in contrasto con dislivelli e altri ostacoli).
Tutto ciò nasce dal progetto “Sole senza frontiere“, che vuole offrire a tutti la possibilità di superare le barriere architettoniche.
Infatti, chiunque può percorrere l’intero catamarano, su ponte e sottocoperta. Per fare questo, naturalmente, si è dovuta creare un’opera ex novo allo scopo di garantire l’intera accessibilità ovunque e subito, non con rifacimenti di opere già bloccanti.
Tutti gli interni (le camere, il salone, le cabine) del catamarano Elianto sono stati progettati per essere accessibili a tutti, senza barriere.
Una tale opera, offrendo accessibilità a tutti, mira a favorire l’inclusione sociale, dato che tutti sono messi nella condizione di poter girare liberi per la nave, il che aiuta la socializzazione.
Inoltre, il progetto bada anche alla protezione ambientale.
Infatti, Elianto è fabbricata senza prodotti derivanti dal petrolio, quindi carbon free, costruita interamente in alluminio e legno riciclato.
Il catamarano Elianto si propone anche come sfida contro i pregiudizi, dato che talvolta i disabili pesano nei mezzi di locomozione (per gli ingenti spazi occupati utili, tra le altre cose, a migliorare la comodità).
In poche parole Elianto è dunque un progetto in cui convivono sostenibilità, ricerca e innovazione, poiché si mira alla protezione di tutti: dai disabili al proprio pianeta ed ecosistema. Si tenta così di regalare qualche sorriso e scoperte in più a chi è costretto a rapportarsi con difficoltà quotidiane a causa delle barriere.
Tutti dobbiamo avere la libertà e la possibilità di viaggiare, una condizione fisica non deve e non può essere limitante.
Eugenio Fiorentino