Notizie confortanti giungono dal fronte orientale dell’Europa, con la situazione ucraina ancora in bilico nonostante il cessate il fuoco siglato lo scorso 5 settembre. Da giorni, infatti, proseguono gli scontri armati nelle aree contese, e la tensione resta palpabile.
Ma stamattina, nella capitale bielorussa Minsk, il gruppo di contatto formato da rappresentanti OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione Europea), gli ambasciatori di Russia ed Ucraina, e i ribelli filorussi, ha raggiunto un accordo composto da nove punti che entrerà in vigore entro le prossime 24 ore.
Tra i punti salienti dell’accordo, che ci si augura favorisca la prosecuzione più serena dei negoziati per il raggiungimento di una pace stabile e duratura, c’è la realizzazione di un’area-cuscinetto di 30 kilometri nei territori orientali dell’Ucraina: ciascuna delle parti arretrerà di 15 km i propri schieramenti pesanti, sminando la zona ed impegnandosi anche a vietare il passaggio di aerei e droni sulle aree abitate, garantendo maggior sicurezza alla popolazione; inoltre, i combattenti stranieri e mercenari dovranno ritirarsi dal fronte di battaglia.
Il memorandum è giunto dopo sette ore di fitti colloqui, al termine dei quali il leader separatista filorusso, Igor Plotniski, ha confermato “la creazione di una zona di massima sicurezza” che resterà sotto la supervisione dell’OSCE, mentre “non si è ancora discusso degli stati di Lugansk e Donetsk”, ovvero le regioni contese in mano ai filorussi, che saranno probabilmente oggetto di successivi negoziati.
La tregua, nonostante quest’intesa preliminare, resta tuttavia fragile, come confermato dal proseguire degli scontri nelle ultime settimane in Ucraina: sono ormai circa tremila le vittime che si contano a partire da aprile. Nonostante da Kiev facciano sapere di essere disposti a concedere tre anni di autonomia, pur nel contesto di uno Stato unico, i ribelli confermano di ambire all’indipendenza totale.
E non mancano ulteriori episodi di tensione: il dipartimento di Difesa americano ha infatti reso noto di aver intercettato caccia russi al largo delle coste dell’Alaska, senza tuttavia che gli spazi aerei americani e canadesi venissero violati. I caccia hanno poi fatto rientro alla loro base senza ulteriori conseguenze.
Emanuele Tanzilli