Il grande limite della didattica odierna è rappresentato dal fatto che molti studenti non raggiungono un rendimento corrispondente alle loro potenzialità. Secondo la “Succesful intelligence theory”, o Teoria dell’intelligenza efficace, elaborata da Robert J. Sternberg, professore di psicologia e istruzione presso la Yale University, questa problematica deriva spesso dalla ristrettezza e rigidità dei metodi di insegnamento e valutazione scolastica.

La questione è che la scuola tradizionale non soddisfa i bisogni di tutti. I metodi correnti favoriscono l’emergere di un piccolo numero di allievi che possiede un certo insieme di abilità, lasciando quasi sempre nell’ombra un gran numero di soggetti che avrebbero la capacità di riuscire, ma solo servendosi di un tipo di abilità che non corrisponde a quelle apprezzate dalle valutazioni tradizionali.

Il pericolo, dunque, è che vengano trascurati molti alunni di talento a causa del modo in cui viene valutata l’intelligenza. Alcuni potenziali ottimi biologi, storici, psicologi, infermieri, ma anche architetti, avvocati, medici e commercialisti possono deragliare da questi percorsi lavorativi perchè vengono svalutati al punto da essere dissuasi dal perseguire i loro interessi.

Il professor Sternberg fa un esempio illuminante:“Due ragazzi stanno camminando in una foresta. Sono piuttosto diversi. Gli insegnanti e i genitori del primo ragazzo pensano che sia intelligente e, di conseguenza, lui stesso pensa di esserlo. Ha ottimi voti e un buon rendimento scolastico. Poche persone considerano, invece, il secondo ragazzo intelligente. I suoi voti scolastici non sono niente di eccezionale e il suo rendimento è marginale. Mentre i due ragazzi camminano in una foresta, incontrano un problema: un enorme e affamato orso grizzly li sta caricando. Il primo ragazzo, calcolando che l’orso grizzly li raggiungerà in 17.3 secondi, va nel panico. In questo stato, guarda il secondo ragazzo, che sta tranquillamente levando i suoi scarponi da trekking e mettendo le scarpe da jogging.
Il primo ragazzo dice al secondo ragazzo: “Devi essere pazzo, non c’e modo di sfuggire all’orso!” Il secondo ragazzo risponde: “È vero, ma tutto quello che devo fare è essere più veloce di te!””

Entrambi i ragazzi in questa storia sono intelligenti, ma lo sono in modi diversi. Il primo ragazzo ha analizzato rapidamente e accuratamente il problema, ma questo era tutto ciò che la sua intelligenza gli permetteva di fare. Il secondo ragazzo ha notato il problema, non è stato in grado di valutarlo matematicamente, ma ha trovato una soluzione creativa e pratica mostrando, quindi, un’intelligenza efficace.

Dalle parole del professore deduciamo facilmente quanto sia importante insegnare in modo tale da riconoscere, sviluppare e premiare tutti i tipi di intelligenza. Secondo la teoria di Stenberg, l’intelligenza efficace altro non è che l’uso di un insieme integrato di abilità peculiari dello studente. Pensare bene vuol dire pensare in tre modi diversi, ossia  analiticamente, creativamente e praticamente. Ecco i tre tipi di intelligenza individuati da Stenberg:

– l’intelligenza analitica necessaria per risolvere i problemi e per giudicare la qualità delle idee;

– l’intelligenza creativa necessaria per formulare problemi e idee;

– l’intelligenza pratica necessaria per utilizzare le idee e la loro analisi in modo efficace nella vita quotidiana.

A questi tre aspetti dell’intelligenza efficace è importante aggiungerne anche un quarto tipo, spesso sottovalutato: l’intelligenza emotiva, un aspetto legato alla capacità di riconoscere, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie emozioni e quelle altrui.

L’intelligenza è efficace quando bilancia tutti i suoi aspetti. Una persona può eccellere nell’uno o nell’altro tipo di intelligenza, in tutte o magari in nessuna: l’attributo principale che porta al successo nella vita è saper sfruttare i punti di forza e compensare le debolezze. Occorre, dunque, che gli studenti trovino il giusto equilibrio tra le proprie abilità peculiari e le proprie carenze.

È più importante sapere quando e come utilizzare i diversi aspetti dell’intelligenza efficace, piuttosto che possederli tutti. Le persone “intelligentemente intelligenti” non hanno solo le capacità, ma sono anche in grado di comprendere quale sia il luogo e il momento adatto per utilizzarle in modo efficace.

Affinchè la didattica sia davvero utile per formare adulti efficaci nei propri campi di lavoro è importante che essa non si incentri esclusivamente sull’acquisizione di informazioni nozionistiche, ma anche sull’implementazione del tipo di intelligenza specifica di ciascun alunno. 

Per fare ciò è importante valorizzare altri modelli attitudinali oltre all’intelligenza analitica e modificare la didattica e i criteri di giudizio in modo che anche altre abilità possano essere impiegate per ottenere successo negli studi.

 

Angela Abate

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