Sale di nuovo la tensione ad Arzano. Gli operai della Nuova Sinter sono risaliti sui tetti dopo essere scesi in seguito all’incontro con il commissario prefettizio che guida il comune. Il commissario aveva convinto gli operai a scendere dai tetti promettendo un tavolo prefettizio e un incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico. A riacutizzare la rabbia degli operai è stata la notizia, giunta da Torino dove ha sede legale l’azienda ormai fallita, che due commissari del tribunale del capoluogo piemontese sarebbero arrivati nel pomeriggio per chiudere definitivamente i cancelli dell’azienda.
La Nuova Sinter, di cui si è già parlato nei giorni passati, è un’azienda metalmeccanica fallita lo scorso 21 luglio, lasciando gli operai senza stipendi e senza TFR, visto che l’azienda non ha versato lo stesso al fondo pensionistico come da accordi sindacali. L’azienda, guidata da Giuliano Zucco, ha fatturato 60 milioni negli ultimi tre anni, ma per il 2014 ha registrato un buco nel bilancio di oltre 15 milioni di euro, segnando il fallimento della storica fabbrica arzanese e lasciando senza reddito 120 famiglie nel napoletano e 120 famiglie ad Ivrea.
“Quello della Nuova Sinter è un problema di rilievo a cui si deve trovare una soluzione nel modo più rapido possibile“. A dirlo è il neo-eletto consigliere alla Città Metropolitana Elpidio Capasso, rappresentante della lista ‘Città Ideale’. “Confido nel lavoro della magistratura affinchè verifichi eventuali responsabilità, sia penali che fiscali della direzione imprenditoriale dell’azienda“. Il Consigliere, di origini arzanesi, si dice profondamente preoccupato per la situazione della Nuova Sinter, “ma l’attuale esigenza per gli operai è il lavoro“. “L’obbiettivo comune è arrivare ad un’azione governativa – spiega il consigliere – che porti il governo Renzi a interessarsi di questa tragedia del lavoro che sta avvenendo ad Arzano. Mi appello, quindi, al Prefetto di Napoli che faccia tutto ciò in suo potere per avviare immediatamente il tavolo con il Mise“.