Respinti dal Consiglio di Stato i ricorsi del governo e di due associazioni contro la decisione del Tar Campania sul caso de Magistris: il sindaco di Napoli resta per ora in carica. Viene infatti confermata la sospensiva del Tar che ha bloccato gli effetti della delibera con cui il Prefetto lo aveva sospeso da sindaco per la legge Severino. “Nel bilanciamento degli interessi coinvolti, riveste prevalenza quello inerente alla prosecuzione del mandato elettivo”. Lo scrive il Consiglio di Stato nel provvedimento su de Magistris, legando quest’aspetto al giudizio di costituzionalità pendente sulla legge Severino e sollevato proprio nell’ambito del caso de Magistris.

E’ arrivata in serata la decisione, dopo l’esame in camera di consiglio della terza sezione del Consiglio di Stato presieduta da Pier Giorgio Lignani in una giornata complicata, dove il Sindaco, però, ha sempre affermato la necessità di restare in carica, come ha dichiarato l’avvocato Fabio Ferrari: “Abbiamo sostenuto di fronte al Consiglio di Stato che la necessità dell’amministrazione di restare integra: una sospensione può essere un vulnus nel funzionamento dell’amministrazione e questo è vero per qualsiasi amministrazione ma forse un po’ di più per una città come Napoli”, ha dichiara l’avvocato Fabio Ferrari, che ha rappresentato il Comune di Napoli, al Corriere  del Mezzogiorno.

Pubblicazione di Luigi de Magistris.

Il Prefetto di Napoli aveva emanato un provvedimento che lo sospendeva dalla carica, stesso provvedimento poi impugnato dal Sindaco al Tar. Il 10 ottobre, poi, la prima sezione del Tribunale amministrativo della Campania aveva accolto il suo ricorso in via cautelare, per cui De Magistris sarebbe potuto tornare in Consiglio Comunale. In ogni caso, stasera, secondo il Consiglio di Stato: “la misura di cautela adottata dal primo giudice” – cioè la sospensiva del Tar Campania rispetto al provvedimento del Prefetto che ha sospeso de Magistris da sindaco – “per il suo carattere interinale e la subordinazione della sua efficacia al tempo necessario per la conclusione del giudizio di costituzionalità, si configura conforme agli indirizzi della giurisprudenza della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia U.E., tesi a privilegiare l’effettività della tutela giurisdizionale e l’integrità delle posizioni coinvolte dal contendere fino alla decisione di merito”.

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