Intervistato a Rtl 102.5, il premier Matteo Renzi commenta lo sciopero generale indetto da CGIL e UIL per il 12 dicembre dicendo: “Possono fare scioperi ma noi abbiamo promesso che cambieremo e, piaccia o non piaccia, le cose le cambiamo.” E continua: “Non mi preoccupo di far scioperare le persone, ma di farle lavorare. Anziché passare il tempo a inventarsi ragioni per fare scioperi, mi preoccupo di creare posti di lavoro perché c’è ancora tantissimo da fare”.
“Il paese è diviso in due tra chi si rassegna e chi va avanti. Ma chi oggi in Italia continua a tener duro sta ottenendo risultati. In giro per il mondo c’è una incredibile fame d’italia. Io non mi rassegno, piaccia o non piaccia a chi fa gli scioperi, ai sindacalisti, ai gufi”, afferma il Presidente del Consiglio. E riguardo al leader della Lega Nord, Matteo Salvini, il cui consenso sta crescendo stando a quanto affermano gli ultimi sondaggi, e a Susanna Camusso, segretario della CGIL, sono “due facce della stessa medaglia. Sono i leader della protesta. Chapeau. Ma io non posso permettermi la protesta”. E continua: “Ci sono stati più scioperi in queste settimane che contro tutti gli altri governi. Ma il governo sta cercando di mettere in piedi tutte le azioni necessarie per far ripartire il lavoro. Se coloro i quali non hanno mai scioperato in passato, oggi scioperano sempre, gli faccio i miei auguri”. E ancora: “Invidio molto quelli che passano il tempo a organizzare gli scioperi. Mi riferisco ai sindacalisti, non ai lavoratori. Se il loro obiettivo è organizzare gli scioperi fanno benissimo a farli. Io mi occupo di far lavorare le persone, visto che abbiamo una disoccupazione pazzesca”. Alludendo, poi, a Landini, leader della FIOM dice: “A quelli che dicono che bisogna occupare le fabbriche, noi diciamo che vogliamo riaprirle”. Renzi, inoltre, assicura rapidità di azione sul Jobs Act: “Siamo pronti con i decreti attuativi. Arriveranno nei primi 30 giorni dall’approvazione della legge”.
Il premier fa accenno anche alle elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna e dichiara: “Non darei una lettura nazionale. E non la darò io stesso se, come spero, vinciamo”. Quanto invece alla più che probabile decisione di Giorgio Napolitano di lasciare entro la fine dell’anno la poltrona del Quirinale, Renzi afferma che è “nel pieno diritto del Presidente della Repubblica di lasciare prima del tempo, ma deciderà lui. A me farebbe piacere che restasse il più possibile”.
Dopo l’annullamento della condanna per prescrizione del reato per il processo Eternit, Renzi annuncia un rinnovamento anche sul fronte della giustizia. Una vicenda come Eternit “non è un reato” oppure “se è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione”, afferma il premier, perché “non ci deve essere l’incubo della prescrizione. Ecco perché cambieremo il modo del processo e la prescrizione.”
Il premier, infine, rilascia affermazioni anche riguardo le possibilità della candidatura italiana alle Olimpiadi estive del 2024: “Si segni questa data: 15 dicembre 2014. Lo ha già annunciato Malagò e noi lavoriamo di sponda con il Coni. In quella data sarò con Malagò a premiare i grandi risultati degli sportivi italiani e lì racconteremo i nostri sogni per l’Italia”, e continua: “A me colpì molto Monti quando disse
che le Olimpiadi erano un progetto troppo grande per l’italia. Io penso che non c’è nessun progetto troppo grande per l’Italia. Noi siamo impegnati nella riforma del fisco, del lavoro della pubblica amministrazione. Se riusciamo a fare queste riforme, che paura volete che abbia nei confronti di un grande ambizioso obiettivo per i prossimi dieci anni? Se riusciamo a fare queste riforme, le Olimpiadi le facciamo sotto gamba”.
Andrea Palumbo