I Golden State Warriors non si fermano neanche in casa dei Clippers, nonostante lo svantaggio di 23 punti. Ancora un super Curry.
Ci eravamo quasi stanotte: +23 Clippers e un primo tempo mostruoso di Chris Paul e Blake Griffin. La città, per giunta, era Los Angeles, che si presta facilmente ad imprese cinematografiche. E, invece, niente da fare. Vincono ancora i Golden State Warriors ed entrano nel novero di squadre – cinque, adesso – che cominciano con 13 vittorie in 13 partite stagionali, a sole due dal record all-time appartenente ai Washington Capitols (1948-49) e agli Houston Rockets (1993-94). «Ovviamente, non ricevi nessun premio per questo, ma è una bella storia e un bel modo di iniziare la stagione» ha dichiarato Curry a fine gara, «Vogliamo godercelo».
La domanda adesso sorge spontanea: è possibile fermare questi Warriors? Perché se neanche una squadra come quella di Doc Rivers, candidata ad essere proprio una delle antagoniste dei campioni in carica, ci è riuscita nonostante un vantaggio di oltre venti punti… beh, è lecito chiederselo. Impossibile ipotizzare un 82-0, ma se continuano a giocare in questo modo, potrebbero non andare lontani dal record dei Bulls di Jordan 1996-97 (72-10).
CP3 SHOW – Eppure, come detto, nessuno in questa stagione ci è andato vicino come i Los Angeles Clippers. La partita è iniziata come al solito, ovverosia con il pick and roll chiamato da Curry e la prima gemma da dietro la linea dei tre punti. Immediata, però, la reazione dei padroni di casa che hanno cercato in tutti modi di tenere a bada il numero 30. Come? Con l’altro playmaker più forte della Lega, Chris Paul, che immediatamente è entrato in the zone: parziale di 10-0 e due falli subiti proprio dall’Mvp della scorsa stagione. Risultato: Curry e Green – anche lui già autore di due falli – in panchina. Al primo timeout (18-10) il n.3 angelino viaggia con 11 punti con 3/3 da tre. Gli uomini in bianco iniziano a spingere forte, toccando prima il +14 a 4’2″ e poi il +17 (34-17). Paul va a sedersi in panchina tra gli applausi con un 100% dal campo (7/7) che significano 18 punti. Nonostante il play non sia presente, continua lo show dei Clippers che concludono avanti 41-25 con il 71% al tiro, segnando il record stagionale di punti segnati nel primo quarto. Da segnalare i 15 punti di Klay Thompson.
DUBNATION – «It’s unacceptable» così coach Luke Walton ha commentato a fine primo quarto la prestazione dei suoi. «Stanno giocando meglio e in modo più intelligente» ha poi concluso. I Clippers sembrano, infatti, aver messo le mani sulla partita: toccano il +23 a inizio secondo quarto con 5 punti di fila di Jamal Crawford e Josh Smith stoppa il n.30 di Golden State. Ma, come dichiarato a fine partita da Doc Rivers, una volta che vinci un titolo, hai fiducia per 82 partite, quindi anche ribaltare una gara in queste condizioni è possibile. Un Barnes da 8 punti (chiuderà con 21) e un Curry da 14 riducono il distacco. All’intervallo è 68-54.
Nel terzo quarto Golden State serra le file, gli open shots concessi sono pochi e riesce a tenere mediamente meglio in difesa. I padroni di casa sbagliano molto da tre (2/10, 20%) e le stratosferiche percentuali di inizio gara scendono (40% al tiro). Al contempo, gli ospiti salgono di livello, ancora guidati da Curry e Barnes, a cui si aggiunge anche un Draymond Green da 3/3 da dietro l’arco. In apertura di quarto quarto, quando sembrava ormai che il sorpasso fosse incombente (96-95), Speights manca l’appuntamento con il gol e i Clippers, guidati da CP3, aprono un parziale di 9-1 che vale il +10 a 6′ minuti dalla fine (109-99).
THREE POINTS RAIN – Il finale è scoppiettante, ma meno combattuto del previsto. Gli Warriors ribaltano la partita come un frittatone a 1’41” alla fine, grazie a un parziale di 17-6 in cui i ragazzi di Oakland tirano con 5/6 da tre. Il primo sorpasso era avvenuto poco prima, ma alla tripla di Thompson aveva, poi, risposto Crawford. La tripla di Curry, invece, per il 112-113, segna la fine dei giochi. La partita finisce 117-124. Cinque sconfitte nelle ultime sette gare per Los Angeles. Per Curry (40 punti, 11 rimbalzi, 4 assist) nona partita sopra i 30 punti, che lo pone come leader per punti nella Lega con 34.2 di media.
Chi fermerà Steph e Golden State? Questo non lo sappiamo. Prossimo appuntamento, stanotte alla Oracle Arena contro i Bulls.
RISULTATI DELLA NOTTE
Miami Heat 116 – 109 Sacramento Kings
Cleveland Cavaliers 115 – 100 Milwaukee Bucks
Los Angeles Clippers 117 – 124 Golden State Warriors
Michele Di Mauro