7 Settembre 1860, Giuseppe Garibaldi con i garibaldini entra nella città capitale del Regno delle Due Sicilie: Napoli. Accolto da una folla plebiscitaria, raggiunge il palazzo Doria D’Angri e annuncia dal balcone principale l’annessione dell’ex regno borbonico al nascente Regno d’Italia sabaudo. Oggi il palazzo , sito in piazza 7 Settembre, proprio in ricordo di quella giornata, è tra gli appartamenti in vendita sul sito Immobiliare.it. Tutto vero, con tanto di comunicato Ansa. In realtà è in vendita solo un piano dell’edificio che si estende su una superficie di mille metri quadrati e che è stato stimato ad un valore pari a 4 milioni e mezzo di euro. Al momento nessuna offerta è arrivata alla nota agenzia immobiliare, ma saremo pronti a conoscere il fortunato che vivrà in un palazzo vanvitelliano che ha molto da raccontare sia dal punto di vista storico che artistico.
Fu voluto dal Principe d’Angri e di Centola, Marcantonio Doria, appartenente alla famiglia genovese Doria, proprietaria del feudo angrese innalzato a Principato nel 1636. Il Principe decise di costruire un nuovo palazzo nella capitale del regno, su vecchi edifici preesistenti abbattuti per l’occasione. I lavori iniziarono nel 1760 ma il principe non riuscirà mai a vederne la conclusione. Alla sua morte il figlio, Giovanni Carlo, affida il progetto al famoso architetto, ma oramai anziano, Luigi Vanvitelli. I progetti quindi passarono a diversi architetti, sino ad arrivare al figlio di Vanvitelli, Carlo. I lavori però si interruppero nel 1778 per problemi con il proprietario del lotto vicino,il marchese Polce, che accusò la famiglia di aver occupato abusivamente una parte della sua proprietà. I Doria chiusero la diatriba con l’acquisto anche di quel terreno, che permise la realizzazione delle 4 colonne che adornano il portale e la costruzione di un ingresso laterale.Fu con l’architetto Mario Gioffredo che nel 1780 l’opera viene completata.
La storia rende il Palazzo Doria D’Angri il simbolo della fine del Regno delle Due Sicilie attraverso le parole di Garibaldi pronunciate dal balcone principale . Napoli non è più una capitale ma una delle città più popolose tra quelle sotto la bandiera d’Italia. Per ricordare l’evento il Palazzo è protagonista di un famoso quadro del pittore Wenzel Franz del 1875 , chiamato “L’Ingresso di Garibaldi a Napoli” esposto attualmente nel Museo Civico di Castel Nuovo a Napoli.
Danneggiato durante il secondo conflitto mondiale tanto da perdere parte della facciata e le otto sculture poste su di essa, nell’ Italia repubblicana l’edificio ospitò prima il Provveditorato agli Studi , successivamente l’Istituto scolastico Magistrale “Pimetel Fonseca”.Le ultime notizie che si conoscono ci informano che pochi anni fa ospitò una società di catering ed eventi e poi un bed and breakfast.
Ed è di oggi la notizia dell’offerta di vendita sul sito dell’agenzia Immobiliare.it . Il futuro è ancora da scrivere, mentre il passato lo è già attraverso le parole della lapide affissa al palazzo Doria D’Angri : “Il 7 settembre innanzi a questa casa il popolo napoletano acclamò in Giuseppe Garibaldi liberatore, l’Unità d’Italia” .
Fonti:
Sito dell’annuncio : www.immobiliare.it/39339734-Vendita-Appartamento-via-toledo-Napoli
http://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Doria_d%27Angri
Claudia Cepollaro