TAV Afragola, le ditte costruttrici sono costrette a pagare per far sostare i propri automezzi nei capannoni abusivi del clan Moccia.
La denuncia è partita dal giornalista e responsabile della comunicazione del Movimento 5 Stelle in Campania, Arnaldo Capezzuto, che ha voluto portare alla luce lo scandalo che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti nel mentre dei lavori riguardanti la Stazione TAV Napoli – Afragola progettata dall’archi-designer irachena Zaha Hadid.
È tutto molto semplice. La camorra, che in questo caso porta il nome del clan Moccia, si impossessa di alcuni terreni adiacenti le aree di costruzione della TAV, edifica abusivamente su questi terreni ben 18 strutture ed impone alle ditte che si occupano della realizzazione della stazione di pagare una quota per depositare i loro automezzi proprio in quelle strutture abusive.
I terreni del clan si trovano in Contrada Lellero, per la precisione in via Cimitero Vecchio. Nel 2007 vengono unificati in un unico lotto sul quale oggi sorge l’autoparco con le 18 strutture abusive. La proprietà viene affidata dai Moccia a Maria Maranta, imprenditrice e prestanome del clan che nel 2009 acquista parte del lotto ma che, nel gennaio 2016, finisce in manette poiché indagata dalla Procura di Roma per l’inchiesta sul riciclaggio nella Capitale.
Nel 2014 ad Afragola arriva un nuovo capo della Polizia Municipale, Luigi Maiello, il quale in seguito ad alcuni controlli fatti nella Contrada, porta alla luce l’abusivismo edilizio ed ulteriori illeciti commessi sui terreni. Avvia così un sopralluogo e sequestra i terreni ma, nonostante i sigilli, l’attività del clan continua e Maiello è costretto ad abbandonare l’incarico dopo che un proiettile di fucile ed una lettera minatoria vengono fatti recapitare sulla sua scrivania: “È morto il comandante dei vigili urbani perché non si faceva i c…i suoi”.
Evidentemente però, questo scandalo non basta dietro la costruzione della stazione TAV d’Afragola. Il procuratore generale della Corte dei conti, Michele Oricchio, parla infatti di ‘investimento eccessivo’, ‘rischio spreco’ e ‘troppa superficialità’ durante la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario al Castel dell’Ovo: “La chiamano pomposamente ‘Porta del Sud’. Mi chiedo se sarà dimensionata al reale numero di viaggiatori che prenderanno ad Afragola un treno per la Calabria o per Bari, sembra che parliamo di un traffico di viaggiatori da Victoria Station”.
“Le opere pubbliche durano troppo – continua Oricchio – non so se ora ci sono le stesse esigenze di quando la stazione di Afragola è stata progettata. La popolazione che usa la TAV vuole arrivare nei grandi centri. Qui parliamo di treni che arrivano in Calabria e Bari, non so se sono tanti quelli che vanno in Calabria. All’inizio si diceva di trasferire ad Afragola anche i treni verso Milano, ma resteranno a Napoli. Per quanto bella, se quella stazione non si utilizza, mi pare un investimento eccessivo“.
Anche il sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, esterna le sue perplessità sull’opera costata ad oggi 90 milioni di euro: “La stazione ha un valore indiscutibile per il territorio. Condivido con il procuratore un punto importante: la stazione, se lasciata sola, può essere una grande occasione sprecata. Ci vogliono i collegamenti necessari su ferro con i comuni dell’area nord di Napoli e una prospettiva di sviluppo per l’area, altrimenti può fare la fine di una cattedrale nel deserto”.
Flora Visone