È il 21 marzo, la primavera è arrivata. L’aria si fa più leggera, il sole con i suoi primi raggi riscalda l’ambiente e il freddo gelido che ha caratterizzato l’inverno dovrebbe fare spazio a giornate luminose. Quest’anno la stagione dei fiori sembra ritardare ma arriva puntuale, invece, la risposta alla memoria e all’impegno. Il 21 marzo, infatti, a partire dal 1996 ha assunto, a livello nazionale, una connotazione diversa che è quella della commemorazione dedicata al ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

21 marzo

In tutta Italia, alle ore 11, in diversi luoghi simbolici si leggono i nomi delle vittime. A partire dal 1876 ad oggi si contano 973 vite spezzate dalle criminalità organizzate. Uomini, donne e bambini uccisi per “errore” o coinvolti in sparatorie mentre passeggiavano per la propria città per ritornare a casa, a lavoro, dai propri familiari e amici. Agenti, magistrati e giornalisti che hanno dedicato la propria vita alla lotta contro le mafie.

In Campania, il corteo ufficiale organizzato da Libera è partito da Pompei per terminare a Scafati ma anche altri quartieri hanno voluto dare il proprio contributo tra cui Scampia. Per il secondo anno, le scolaresche, le associazioni e i comitati si sono riuniti a via largo Battaglia dove è presente il progetto Pangea. Il luogo non è una scelta a caso ma incarna perfettamente il significato della giornata. Da un paio di anni le associazioni del territorio hanno concordato un progetto insieme alle scuole per ridare luce e cura allo spazio abbandonato. Armandosi di guanti, palette e rastrelli la rete Pangea si è impegnata attivamente al recupero degli spazi verdi. Nasce così il giardino dei cinque continenti alla non violenza, ogni aiuola è dedicata ad un personaggio della storia che ha speso gran parte della propria esistenza a creare un percorso sulla pace.

Le associazioni, a loro volta, ci provano quotidianamente a creare dei valori positivi, a colmare quei vuoti lasciati dallo Stato e di cui le mafie trovano terreno fertile per coltivare i propri malaffari. Scampia è riconosciuta nel mondo per una delle faide più sanguinose che si sono consumate nella storia delle mafie. I set cinematografici e la letteratura sono ricchi di riferimenti, a volte incompleti e discontinui, riguardo le vicende di quel periodo. Per anni si è parlato e discusso animatamente sui boss, sui traffici di droga, sul sangue e sulla piega criminale che molti giovani hanno adottato in assenza di opportunità.

Si fa ancora fatica, invece, a riportare narrazioni diverse e attuali, a raccontare di un quartiere che è in fase di cambiamento. Molti aspetti di allora li ritroviamo ancora oggi, come la costante assenza di una forza istituzionale, ma la voglia di riscatto e la sete di giustizia sono troppo forti da parte dei cittadini per essere messe da parte. Nell’arco del tempo a Scampia sono nate 120 associazioni che operano costantemente sul quartiere offrendo spiragli di speranza, contrastando ogni forma di violenza criminale attraverso la costruzione di nuovi scenari che si innescano in diversi fattori sociali e culturali.

Il 21 marzo, dunque, dura tutto l’anno. È un lavoro permanente di riappropriazione dei proprio luoghi, di riscoperta della bellezza e di lotta continua alle mafie. Per sentirsi pienamente liberi da qualsiasi forma di oppressione, per far sì che ogni giorno diventi primavera e che ogni giorno si possa rinascere tracciando nuovi solchi di verità e giustizia.

21 marzo

21 marzo

Maria Baldares

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