La Whirlpool ha annunciato ieri ai sindacati altri 480 esuberi tra gli impiegati che si accumulano ai 1.350 facenti parte del piano industriale mostrato il 16 aprile scorso dei quali circa 800 per il solo stabilimento di Carinaro, nel territorio casertano.
Inevitabilmente i sindacati, essendo a conoscenza delle nuove ed allarmanti notizie, si sono mobilitati mentre il Governo, attraverso l’intervento verbale del ministro Federica Guidi, parla di “un atteggiamento inqualificabile” da parte della multinazionale. Il gruppo Whirlpool in una nota spiega così: “l’acquisizione di Indesit ha raddoppiato le dimensioni dell’azienda in Europa però ha avuto come risultato la duplicazione di altri ruoli, che per adesso deve essere affrontata al fine di garantire un organizzazione efficiente ed efficace“.
Nella stessa nota l’azienda multinazionale ribadisce di voler seguire l’approccio adottato finora nel processo di integrazione e linearmente con quanto è stato affermato nel piano industriale per l’Italia, l’azienda conferma la propria propensione a non effettuare licenziamenti unilaterali fino alla fine del 2018 anche per quanto riguarda la popolazione impiegatizia. Ancora una volta l’azienda afferma che: “nel piano di riordino degli impiegati verrà a crearsi un’organizzazione sostenibile, assegnando delle responsabilità precise a ciascuna sede. Al contempo sarà preservata una struttura multi-regionale, conservando la presenza nella regioni in cui oggi abbiamo i nostri centri amministrativi, puntando sulle migliori abilità e competenze“. Il Governo come ha reagito? Il governo, dopo un mese di continue riunioni con l’azienda e le organizzazioni sindacali, ritiene il piano “inqualificabile” visto che in questo arco di tempo non si sono presentati dei progressi. Questo è il pensiero del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi che, insieme al sottosegretario al lavoro Teresa Bellanova, ha presidiato un nuovo incontro tre le parti sociali. Il ministro ribadisce, ancora una volta, la disponibilità del governo a riconvocare le parti anche subito, ma soltanto quando l’azienda avrà presentato nuove proposte “credibili e tangibili“, che donino certezze ai lavoratori del gruppo e che rispondano all’esigenza, più volte precisate dal ministro, di tutelare gli aspetti occupazionali del piano Whirlpool.
“Si parla di un piano che taglia di un terzo la forza lavoro del gruppo in Italia” – afferma Federica Guidi – “non può compensare gli aspetti positivi previsti pur presenti nel progetto come gli investiment da mezzo miliardo di euro e il trasferimento in Italia di alcune linee di produzione del gruppo che ora si trova all’estero“. Il ministro mostra tutta la sua delusione nonché preoccupazione per il tempo oramai perso nell’ultimo mese di discussioni con l’azienda. Non si smentisce il sottosegretario Bellanova, parlando di una dinamica del confronto che punta all’esasperazione, precisando come il governo non sarà mai disposto ad accettare una tattica che miri a dividere i vari stabilimenti del gruppo Whirlpool-Indesit in Italia.
Marianna Allocca