La Commissione Europea ha recentemente notificato un processo di deferimento nei confronti dell’Italia per la mancata messa a norma o chiusura di 44 discariche nocive per la salute dei cittadini dislocate in Basilicata (23), Abruzzo (11), Puglia (5), Campania (2) e Friuli Venezia-Giulia (3).
“Malgrado i precedenti ammonimenti della Commissione, l’Italia ha omesso di adottare misure per bonificare o chiudere 44 discariche non conformi, come prescritto dall’articolo 14 della direttiva relativa alle discariche di rifiuti (direttiva 1999/31/CE del Consiglio).” ha fatto sapere Bruxelles. La direttiva violata dall’Italia è stata voluta dalla Commissione Europea col fine di ridurre i danni causati dalle discariche alle acque superficiali e freatiche, al suolo, all’atmosfera e alla salute umana. Gli Stati membri sono tenuti a smaltire i rifiuti in maniera controllata evitando l’abbandono e lo scarico abusivo in modo da tutelare l’ambiente e i cittadini.
Nonostante i numerosi avvertimenti da parte dell’Unione Europea le 44 discariche in questione rappresentano un pericolo per l’ambiente e gli abitanti limitrofi. Nel 1999 l’Europa dettò le linee guida da seguire per lo smaltimento dei rifiuti che prevedevano la bonifica o la chiusura delle discariche non conformi entro il 2009, ma ancora oggi nel nostro Paese non sono state applicate a pieno. Nel giugno 2015 il Governo italiano ricevette un’ ultima lettera da Bruxelles in cui si esortava il trattamento adeguato di 50 siti di stoccaggio, ma nonostante ciò le misure per far fronte al problema furono quasi nulle.
Nel caso la Corte di Giustizia dovesse riconoscere le infrazione commesse l’Italia sarà costretta a pagare una multa salatissima. Non si tratterebbe della prima condanna ai danni del Belpaese: nel 2007 l’Italia subì una condanna per 300 discariche irregolari e nel 2014 per 198. Ad oggi lo Stato italiano ha già versato nelle casse di Bruxelles una somma forfettaria di 40 milioni di euro a cui potrebbero aggiungersene altri. L’ambiente è il settore in cui l’Italia fatica di più a rispettare le normative europee e a farne lo spese sono la salute e il portafoglio dei cittadini.
Vincenzo Nicoletti