Walter Schiavella, ex segretario generale Nazionale della Fillea, da qualche mese è il nuovo Commissario straordinario della Cgil Napoli. Libero Pensiero News, lo ha incontrato, IN ESCLUSIVA, per una chiacchierata su diversi temi. Di seguito l’intervista:
Commissario Shiavella, senza tornare sui mesi che hanno portato al commissariamento, le chiedo dove dovrà maggiormente intervenire?
Il nostro è un lavoro collettivo che sto portando avanti con il commissario regionale e il protagonismo del gruppo dirigente della Cgil Napoli. Il compito è difficile, ma possibile, anche grazie al lavoro svolto nei 6 mesi del commissariamento precedente. Bisogna ripartire da una maggiore presenza anche fisica della camera del lavoro metropolitana nel centro storico di Napoli e nei quartieri difficili della periferia. C’è bisogno di rimettere insieme idee ed elementi effettivi di condivisione. Stiamo mettendo giù un nostro programma autonomo sul quale stiamo lavorando poiché solo il recupero di un punto di vista autonomo e programmatico della nostra soggettività sociale, ci consente di far leva sull’autonomia della confederazione come sintesi delle soggettività delle singole esperienze di categoria, delle realtà sociali che trova espressione in un progetto con quale ci si misura con le istituzione e la politica
Una grande novità della Cgil è la Carta dei Diritti dei Lavoratori
Il progetto per il mezzogiorno al quale vogliamo concorrere per lo sviluppo del paese ha altri capisaldi nella Carta dei diritti universali del lavoro che affronta il tema dell’universalità dei diritti e quindi declina il tema dell’uguaglianza in termini di accesso e fruizione effettiva dei diritti nel lavoro di oggi che non è il lavoro della grande fabbrica fordista (che comunque non è del tutto scomparso), ma è lavoro che si sviluppa nei nuovi settori dell’economia, così come nell’addizionale, ma in forme nuove e diverse, più precarie che da un lato vanno contrastate e dall’altro vanno azzerate. Il lavoro deve esserci e va creato e per essere lavoro di qualità deve corrispondere ad un’ idea di crescita, di sviluppo e di qualità
La Cgil deve però tornare a rappresentare il mondo dei precari ..
La situazione specifica nella città di Napoli rispecchia un quadro generale, nel quale in questi ultimi anni ci siamo più volte interrogati, innanzitutto su come interpretare, rappresentare e tutelare il lavoro nelle sue trasformazioni. Non è gestibile una scelta di negazione, una realtà che oggi è trasformata, così come non ci può essere una scelta di rassegnazione ed accettazione dell’ineluttabilitàw di quella che oggi è la condizione del lavoro. Immaginare di affrontare il tema della rappresentanza e dell’interesse di quei lavori nel nuovo rapporto di quelle realtà come i vecchi sarebbe una cosa sbagliata. La Carta serve a mettere a sistema, quanto in parte si è già fatto, ma il tema è come rapportarsi con queste realtà. Dobbiamo affrontare le nuove trasformazioni di carattere organizzativo e tradurle in azione vertenziale complessiva, senza alcuna preclusione. Non esiste alcuna ricetta prestabilita se non quella di reinsediarci nei luoghi del lavoro
La sua idea su Bagnoli?
Bisogna creare un progetto condiviso. Non si tratta di riproporre stanchi riti concertativi, bensì un idea. Si deve condividere una prospettiva, un indirizzo. Il tema non è dare spallate a quello o a quell’altro. Non è immaginabile un conflitto istituzionale di quelle dimensioni. Va superato. Nel caso specifico di Bagnoli è evidente che ci si è trovati in una forma di inefficienza pazzesca e di ritardi da parte dei soggetti che erano demandati a svolgere il ruolo della bonifica del sito. A fronte di quei ritardi, il commissariamento è stata una sferzata che può e deve essere completata in questi termini per la parte relativa alla bonifica. E’ ovvio che quando il tema bonifica sarà superato nei prossimi mesi e si parlerà del destino urbanistico e produttivo di Bagnoli in un contesto più ampio, il pallino se si vorrà mantenere uno strumento commissariale, mi chiedo per quale motivo il commissario non potrà essere lo stesso sindaco di Napoli e metropolitano
I rapporti tra la Cgil Napoli e il comune di Napoli?
Non abbiamo subalternità, né alcun pregiudizio. Ci misuriamo in base alle cose che abbiamo da fare. Non possiamo non interloquire con un soggetto istituzionale, quale il comune di Napoli e la Città metropolitana con le nostre idee e cercando, naturalmente di individuare nuove convergenze per i mesi che verranno su diverse partite. Ci siamo già incontrati con il comune di Napoli e il primo riscontro è stato abbastanza positivo. Abbiamo individuato 4 focus sui quali ci confronteremo costantemente con l’area metropolitana: trasporto pubblico locale, sistema delle infrastrutture, igiene ambientale e le politiche fiscali e sociali. Questi 4 tavoli si apriranno a breve e determineranno la qualità del futuro dei rapporti con l’amministrazione comunale.
Quali saranno i rapporti della Cgil Napoli con l’Uds/Link e l’Udu, quest’ultima ha un patto di lavoro nazionale con voi
Uds e Udu saranno sicuramente nostri interlocutori. Cercheremo al più presto di incontrarci con queste associazioni per un rinnovato rapporto di collaborazione
Pasquale De Laurentis
p.delaurentis@liberopensiero.eu