La linea tracciata dall’Europa è chiara: scuole più sostenibili e sicure. La piccola scuola di Balmuccia è un ottimo esempio di presidio culturale all’avanguardia che associa al rinnovamento dell’edificio scolastico un tentativo di ripopolare i piccoli centri dell’Alta Valsesia.

Avanguardia, questa la parola chiave dei lavori voluti dall’Amministrazione del Comune di Balmuccia: circa un milione investito per la scuola sostenibile e green che accoglie circa 60 studenti provenienti da 15 comuni dell’Alta Valsesia. Un intervento che rientra perfettamente nell’ambito dell’iniziativa #ItaliaSicura che prevede una riqualificazione delle scuole per renderle più sicure e allo stesso tempo più ecologiche e green.

Il programma nazionale #ScuoleSostenibili (già più di un migliaio gli interventi in tutto il territorio) si propone come obbiettivo un perfezionamento energetico degli istituti perché una scuola moderna è anche una scuola sostenibile, che magari produca energia da fonti rinnovabili e che disponga di impianti fotovoltaici, solari termici e impianti di minicogenerazione. Così a Balmuccia di fronte alla necessità di riemettere a nuovo un edificio rinnovato nei lontani anni ’80 si è progressivamente venuto a creare un esempio di grande progresso e avanguardia.

Il progetto dell’Istituto Comprensivo Martiri della Libertà di Quarona è iniziato nel 2006 e prevedeva piccoli interventi di messa in sicurezza e ammodernamento, nulla di paragonabile agli interventi oggi effettuati che ne fanno un ottimo esempio di architettura green: un cappotto termico che garantisse protezione durante i rigidi inverni, il rifacimento dei serramenti e il riscaldamento a pavimento che hanno portato ad un risparmio energetico notevole e circa 20 mila euro in meno nel registro spese. Una seconda serie di interventi ha interessato l’installazione di pompe di calore, un sistema ventilazione meccanica e il rifacimento di parte della copertura del tetto. L’ultimo aspetto, l’autonomia energetica dell’edificio, dovrebbe essere garantita dalle pompe di calore associate all’impianto fotovoltaico che verrà prossimamente installato sul tetto della scuola. In dieci anni, dunque, una piccola grande rivoluzione.

Se è ancor vero che i migliori esempi di Architettura Sostenibile e di Scuole Innovative arriva dagli USA, dove strutture ad altissima tecnologia, coabitazione di orti, giardini, spazi periferici riqualificati – segnaliamo l’Education Facility Design Awards dell’AIA che premia i 12 istituti formativi maggiormente all’avanguardia, di qualsiasi grado essi siano – qualcosa in Italia sta cambiando.

Parte del merito va sicuramente all’opera di sensibilizzazione che Renzo Piano, architetto di fama mondiale e senatore a vita della Repubblica, ha svolto in questi anni: nuove scuole, meglio se in periferia, meglio ancora se attraverso la costruzione si trasmetta una messaggio didattico forte. Strutture leggere, con un grande risparmio in termini di risorse e materiali, scegliendo quelli rinnovabili, come il legno che abbina alla bellezza e sicurezza l’intrinseca rinnovabilità. Non è un caso, dunque, se i primi interventi si siano concentrati nelle aree montane: da Bolzano a Ora, da Brunico a Bressanone, Amministrazione provinciale, architetti, pedagogisti e presidi collaborano per realizzare la scuola del futuro.

I fondi europei, tra cui il Fondo Kyoto gestito dal Ministero dell’Ambiente e quelli nazionali hanno prodotto un budget di circa 350 milioni che sono stati investiti parzialmente in interventi legati al sopracitato progetto #ScuoleSostenibili – affiancato dal gemello #ScuoleSicure – intervenuto anche in occasione degli ultimi drammatici eventi sismici che hanno dilaniato il centro Italia. Una scuola all’avanguardia, green e sostenibile, diventa un’occasione di rinascita per l’Emilia e l’Abruzzo, senza dimenticare lo spopolamento dei centri rurali, principalmente nelle aree di montagna, come Balmuccia.

”Credo che un edificio scolastico possa essere la scommessa su cui puntare se si vuole veramente lottare contro lo spopolamento della montagna.” Queste le parole del sindaco del comune dell’Alta Valsesia. Scuole che rappresentano il futuro dell’architettura e che sono centri di formazione delle prossime generazioni, il nostro di futuro.

Francesco Spiedo

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