“Qualcosa è cambiato”, queste sono le parole usate dal leader del MoVimento 5 Stelle sul tema dell’immigrazione, parole che rimettono in gioco una questione che era stata, nel Settembre di un anno fa, fonte di aspre critiche non solo dall’esterno del movimento, attraverso i canali noti: partiti-giornali-media, ma anche dalla base del movimento stesso. Sembra ieri quando Grillo annunciava la “pericolosità”  epidemiologica rappresentata dagli immigrati in fuga da contesti di guerra e degrado socio-economico dal nord Africa o Medio Oriente; oppure quando si aprì il dibattito sulla possibilità o meno di elargire la cittadinanza agli stranieri a mo’ di  referendum. In ognuna di queste occasioni la base del movimento è sembrata recalcitrante al solco segnato dal proprio leader, tanto da portare all’abolizione, attraverso il voto dei loro parlamentari, del reato di clandestinità.

Ma cosa è cambiato? A ciò si potrebbe rispondere, riprendendo i punti salienti del post pubblicato sul blog da Grillo, dicendo “tutto e niente”. “Tutto” perché è il contesto geopolitico ad essere mutato notevolmente, nuovi scenari si sono aperti come la diffusione dell’ebola e nuove pedine si muovono sulla scacchiera internazionale, come l’ISIS; “niente” perché è la politica italiana in merito e la sua voce a livello internazionale a non essere cambiata. Sulla scorta di tale nuova realtà, quindi, Grillo mostra le sue carte e chiede di affrontare la questione dell’immigrazione come una questione da risolvere e non un tabù“. Primo atto di questa nuova linea politica dovrebbe essere la ‘divisione’ all’arrivo sulle nostre coste tra i “profughi”, che sarebbero accolti e i “clandestini” schedati e rispediti a casain seguito, come secondo atto andare a riconsiderare gli accordi di Dublino sulla libera  circolazione dei profughi sul suolo europeo e non solo nel paese ospitante, questo perché l’Italia è divenuta, come afferma lo stesso Grillo “la sala di aspetto, la portaerei dei disperati del mondo”. Le affermazioni di Grillo vanno a complicare i già complessi ed ipertrofici scenari politici sulla faccenda, che da giorni e settimane vede i più vari esponenti politici prendere posizioni diverse; è di pochi giorni fa, difatti, la manifestazione indetta dalla Lega Nord contro l’immigrazione clandestina e sempre di pochi giorni fa sono i molteplici raduni di estrema destra, che in alcuni casi hanno portato anche a scontri con la polizia o con collettivi di sinistra.

Di certo ci si domanda come la base reagirà ora a questa nuova ‘linea’, soprattutto se si pensa ai fatti avvenuti quasi contestualmente di Roma, che hanno portato all’espulsione degli attivisti di #OccupyPalco e alle prime critiche sulle scelte prese. Invece le reazioni politiche non si fanno aspettare: il Pd condanna “all’unanimità” le posizioni prese da Grillo, pur se apre alla possibilità di mediazione sul Trattato di Dublino, molto più accondiscendenti sembrano da Lega di Matteo Salvini e La Destra di Storace che sottolinea la comunanza di intenti e da il “benvenuto” a Grillo.

Dario Salvatore

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