Un Napoli sfavillante contro una Fiorentina coraggiosa. Ecco il riassunto del big match della scorsa giornata di serie A. La squadra partenopea e quella viola hanno messo in scena una partita formata da tutte le componenti che rendono il calcio lo sport più bello del mondo: cuore, grinta e tattica .
TATTICA – Partita apertissima con un primo tempo divertente in cui a far la voce grossa è stata la squadra di Paolo Sousa. Palleggio veloce e chiusura degli spazi specie sul lato destro, dove Tomovic e Blaszczykowski hanno impedito perfettamente le incursioni di Insigne e gli inserimenti di Hamsik. Proprio di Blaszczykowski l’occasione più ghiotta dei primi quarantacinque minuti. Sinistro secco da venti metri sul secondo palo ma Reina risponde con i pugni. E’ un calcio totale quello espresso dai viola e che ha in Badelj e Borja Valero la sua geometria, in Alonso e nel centrocampista polacco la sua fantasia e in Kalinic la sua rifinitura. Tutti attaccano e tutti difendono secondo la filosofia di Paulo Sousa. E se Astori e Rodriguez bloccano Higuain allora Sarri ha davvero di che preoccuparsi. E’ un primo tempo timido, infatti, quello della squadra azzurra, resasi pericolosa solo con un tiro di Hamsik da 30 metri, bloccato facilmente da Tatarusanu e con qualche avanzata coraggiosa di Allan ed Hysai sulla destra. L’”inferno” profetizzato da Sarri in conferenza stampa sembra,dunque, non potersi scatenare.Sembra infatti.Passano 50 secondi dall’inizio del secondo tempo e Hamsik confeziona un assist al bacio per Insigne che ringrazia e realizza il suo sesto goal in campionato. Il San Paolo è una bolgia e la Fiorentina accusa il colpo.Si vede finalmente il bel gioco offerto dalla squadra di Sarri nelle ultime partite di campionato.Le verticalizzazioni dei portatori di palla ,la corsa negli spazi degli uomini liberi e la difesa alta creano non pochi grattacapi ai giocatori della Fiorentina.Rodriguez, Tomovic e Astori adesso vanno in affanno e subiscono inermi gli attacchi di un Napoli sprecone.
CUORE E GRINTA – A questo punto scatta il fattore determinante di questa partita: la rabbia. La Fiorentina non ci sta, prova ad imporre il suo gioco e trova il pareggio. Vecino serve centralmente Ilicic che con una magia no-look innesca Kalinic. Il centravanti croato è freddo e con un delizioso tocco d’esterno sorprende un Reina questa volta impotente. L’orgoglio napoletano,però, è troppo forte.Una passione che travolge tutti.Tifosi, giocatori, allenatore e, soprattutto, Gonzalo Higuaìn. Il Pipita questa partita la vuole vincere e nel momento più difficile per la sua squadra, esce dalla gabbia creata dai centrali viola e spara un missile che Tatarusanu respinge su un Mertens poco cinico,entrato al posto d’Insigne. Il belga, però, si fa perdonare poco dopo, pescando Higuaìn in posizione regolare, che con la freddezza del vero bomber di sinistro realizza il sesto goal in campionato e raggiunge Insigne a 6 reti in vetta alla classifica marcatori. Il Napoli passa in vantaggio. Mertens si fa male ed entra El Kaddouri. Sousa, invece, rischiando tutto, inserisce Babacar, cercando disperatamente il gol del pareggio. Tutto inutile però perché la squadra azzurra è attenta e non annaspa, pronta ad esultare insieme ai 50mila del San Paolo al fischio finale di Banti.
CHIEVO, ROMA ED EL – Sarri è soddisfatto per la prova dei suoi, chiamati ora all’impegno più difficile della stagione, ovvero quello di non perdere la concentrazione con le famose piccole. La prossime gare saranno in Europa League col Midtjylland, primo nel girone con gli azzurri e in Serie A contro quel Chievo, che al Bentegodi negli ultimi 5 anni ha spesso inflitto enormi dispiaceri ai tifosi partenopei. Cauto ottimismo, invece, in casa Viola. La sconfitta di Napoli non preoccupa Paulo Sousa, soddisfatto giustamente dalla prestazione dei suoi. Non è da tutti venire a Napoli è far valere il proprio gioco almeno per un tempo. La Fiorentina è forte.Sicura anche di quel primo posto ancora suo dopo il pareggio dell’Inter in casa con la Juventus.Due partite importanti attendono, però, i viola. Quella di giovedì con il Lech Poznan in Europa League e quella dal sapore di tricolore domenica al Franchi contro la Roma, in cui oltre al bel gioco serviranno rabbia e nervi tesi.
Fonte immagine in evidenza: sport.ilmattino.it
Giovanni Ruoppo