Dopo il Consiglio federale di ieri, la Serie A cambia volto: il calcio italiano è stato sottoposto a importanti modifiche regolamentari, tramite delle importanti riforme che saranno attuate a partire dalla stagione 2016/2017. Per ora, il numero delle squadre partecipanti al campionato di Serie A rimane invariato, ma è stata del tutto modificata la struttura delle rose. Vediamo come.
NUMERO DEI GIOCATORI – Ogni squadra dovrà avere una rosa di 25 calciatori, di cui 4 cresciuti in Italia e 4 cresciuti nel proprio vivaio, con il libero tesseramento degli Under 21. La Serie A prende dunque esempio dalle competizioni europee, la Champions e l’Europa League, dove ogni squadra partecipante deve inserire nella lista dei convocati almeno 8 giovani cresciuti nel proprio Paese. Tuttavia, questa riforma lascia il tempo che trova: ogni allenatore è ancora libero di schierare i giocatori che vuole, magari relegando in panchina qualche giovane “interessante, ma ancora inesperto”.
TESSERAMENTO DEGLI EXTRACOMUNITARI – Rimane invariato il numero di extracomunitari tesserabili (non più di due), ma cambiano i requisiti per il tesseramento: “il giovane extracomunitario al primo tesseramento deve essere residente in Italia ed essere entrato nel nostro Paese con i genitori non per ragioni sportive e comunque aver frequentato la scuola per almeno 4 anni”. Inoltre “tali calciatori non possono essere utilizzati per la sostituzione di un nuovo calciatore extracomunitario. La sostituzione del calciatore extracomunitario sarà possibile solo nel caso di esistenza del contratto da professionista da almeno 3 anni”. In questo modo non sarà più possibile aggirare le normative per l’acquisto di extracomunitari dall’estero, come ad esempio fece la Roma l’anno scorso: i giallorossi comprarono del Lecce il brasiliano Babù, cedendolo dopo poche ore all’estero per acquistare l’ivoriano Gervinho dall’Arsenal. Infine, sul modello della Premier League, per uno dei due extracomunitari è richiesto un curriculum internazionale: almeno 2 convocazioni stagionali in Nazionale o 5 convocazioni totali in carriera.
ALTRE RIFORME E IL “CASO CONTE” – Quelle sulla rosa, sui giovani e sugli extracomunitari non sono le uniche riforme approvate al Consiglio: la questione del Fair Play finanziario è stata messa in risalto, onde evitare i continui richiami della UEFA nei confronti delle società italiane con il bilancio in passivo. Prossimamente, sarà annunciato un approfondimento per ristrutturare i settori giovanile e modificare ulteriormente il regolamento dei campionati nazionali. Infine, dopo lo sfogo del c.t. Antonio conte nel post-partita di Italia-Albania, la Lega ha raccolto l’invito di Tavecchio a programmare un incontro FIGC / Lega / Club per “contemperare le legittime reciproche esigenze“.
Fonte immagine in evidenza: The Telegraph
Marco Puca