Il Paradiso delle signore è una fiction che già prima di cominciare aveva destato qualche perplessità sostanzialmente per via del paragone, quasi immediato, con un’altra fiction di Rai Uno: Velvet.
In realtà Il Paradiso delle signore si differenzia da essa sostanzialmente per due ragioni.
La prima è che Il Paradiso è liberamente tratto dall’omonimo libro di Emile Zolà, quindi semmai, è Velvet a dovere qualcosa e non viceversa. Seconda ragione: gli ascolti, nettamente superiori alla produzione spagnola. Il Paradiso delle signore viaggia intorno al 21% di share con circa 5 milioni di telespettatori ogni lunedì sera.
Il segreto di questo successo? Semplicemente la voglia di raccontare un’Italia del passato, 1956 per l’esattezza, in cui molti di quei 5 milioni di persone si identificato e in cui amano riportare in dietro la mente. Il racconto della rinascita post bellica, la lotta di affermazione delle donne, la mentalità dell’epoca, tutti filoni narrativi toccati dal Paradiso in modo estremamente dettagliato, con cura e attenzione senza cadere nell’ovvio.
Il Paradiso delle signore vuole descrivere ciò che eravamo, quando tutto era forse più semplice, seppur pieno di regole e divieti ad oggi inconcepibili. È la rivincita delle fiction che raccontano noi stessi. Cos’eravamo e cosa siamo diventati, nel bene o nel male. I sogni e le speranze di un’Italia che si sta lasciando alle spalle il pesante strascico della guerra. Gli anni in cui nel nostro paese si attua una vera, profonda, radicale rivoluzione. Cambia la società, si trasforma l’economia, cambiano i comportamenti e i modelli di vita degli italiani. E così il Paradiso delle signore segue la nascita di quello che è passato alla storia come un vero e proprio miracolo. Un miracolo tutto italiano che verrà seguito giorno dopo giorno, attraverso la vita, i sogni, i sentimenti, le gioie e le delusioni di chi lo ha reso possibile.
La fiction racconta perciò un’epoca e lo fa attraverso la storia di un grande magazzino, un luogo magico dove i desideri diventano possibili, dove il “bello” è alla portata di tutti, dove coloro che sanno essere intraprendenti sono baciati dalla fortuna e il coraggio diventa il volano per imprese moderne e all’avanguardia.
In tale fiction lavorano soprattutto le donne. Sono giovani, belle, affabili, sorridenti, invidiate dalle altre donne e ammirate dagli uomini, emanano un fascino nuovo. Per loro l’impiego come commesse è una conquista, ma anche un ulteriore trampolino per arrivare a raggiungere i propri sogni. Il tutto contornato da una Milano essenzialmente spoglia di tutte le frivolezze e gli eccessi di oggi, una Milano più pulita. È questo il punto di forza del Paradiso, l’identificazione del pubblico, quello di ieri che questi anni li ha vissuti, e quello di oggi che da quel periodo dovrebbe solo imparare.
L’appuntamento in Tv con il gran finale è per lunedì 25 e martedì 26 gennaio alle 21.20 circa.
Enrica Leone