La ventiquattresima giornata di Serie A Beko è contrassegnata dal fattore campo: nelle partite in programma infatti, solo Venezia riesce a sbancare il PalaMaggiò di Caserta nel posticipo del lunedì, mentre tutte le altre squadre in trasferta hanno avuto la peggio. Partiamo dal PalaBigi di Reggio Emilia, fortino inespugnabile in questa stagione degli emiliani, dove la Grissin Bon ha vita facile contro la Giorgio Tesi Group Pistoia: partita mai realmente in discussione, che vede i padroni di casa dominare dall’inizio alla fine grazie alla strepitosa prestazione di Pietro Aradori, autore di 29 punti con parecchi canestri decisivi. La Manital Torino si riprende e vince una partita di vitale importanza in ottica salvezza contro un’Aquila Basket Trento sempre più in crisi. Partono meglio gli ospiti, che dopo pochi minuti di partita hanno già un vantaggio in doppia cifra, ma la reazione dei piemontesi non si fa attendere: nel secondo quarto si alza l’intensità difensiva della retroguardia di coach Vitucci, e così la Manital inizia la propria rimonta, portando il punteggio all’intervallo lungo ad un sostanziale equilibrio (36-37 per gli ospiti). Il secondo tempo è un susseguirsi di canestri da una parte e dall’altra, con Trent Lockett (20 punti) ed il solito Ndudi Ebi (24 punti) a rispondersi vicendevolmente; il finale è in volata, ed a decidere la contesa ci pensa Jerome Dyson (8 punti), che con tiri due liberi a meno di un secondo dalla fine sigilla una fondamentale vittoria per i suoi. L’Openjobmetis Varese si toglie dalla zona calda della classifica grazie alla vittoria interna contro l’Enel Brindisi. Match che già in avvio lascia intravedere le proprie chiavi tattiche, con un’Enel più continua ed una Varese che vive di intense fiammate e periodi di rotture prolungate: un Daniele Cavaliero (22 punti) in grande spolvero, coadiuvato da un buon Giancarlo Ferrero (17 punti), permette ai biancorossi di tenere botta ai canestri del duo di Brindisi composto da Adrian Banks e Durand Scott, autori di 17 punti a testa. Dopo tre quarti equilibrati, la contesa viene decisa nell’ultimo periodo, quando Varese sfrutta un parziale complessivo di 27-12 e mette fra sé e gli ospiti un margine di vantaggio rassicurante, che porta i lombardi alla vittoria.
La Sidigas non vuole saperne di fermarsi e continua il proprio periodo positivo inanellando l’undicesima vittoria consecutiva contro la Virtus Bologna, rimanendo imbattuta nel girone di ritorno e ritoccando il proprio record societario. Inoltre, dalla stagione 1976/77, ovvero da quando esistono i playoff, sono solo venti le squadre, Avellino compresa, ad aver vinto undici o più partite consecutive in campionato, raggiungendo in quattordici occasioni il titolo nazionale. Numeri che testimoniano solo in parte lo straordinario lavoro fatto da Pino Sacripanti, maestro nel vero senso della parola nel sistemare le proprie squadre a stagione in corso. Contro le V nere, che hanno il merito di non mollare mai e di riaprire la contesa più e più volte durante il match, prevale ancora una volta la durezza mentale della Sidigas, che, anche sottopressione, riesce a sfoderare il meglio di sé. Riccardo Cervi (17 punti), Joe Ragland (16 punti) e James Nunnally (15 punti) sono implacabili, e permettono agli irpini di rendere vana l’ottima prestazione del centro dell’Obiettivo Lavoro Dexter Pittman, autore di una doppia doppia da 21 punti e 11 rimbalzi. Rialza la testa la Dinamo Sassari, che regala la prima vittoria da head coach a Federico Pasquini annichilendo con una prova magnifica la Betaland Capo d’Orlando nel “derby” delle isole. Dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato, che vede la Dinamo avanti per larghi tratti della prima frazione di gioco ma ripresa e sorpassata negli ultimi minuti di secondo quarto dai siciliani, nel secondo tempo la difesa dei sardi è praticamente perfetta, concedendo complessivamente solo ventuno punti all’attacco della Betaland. In attacco poi ci pensano il solito David Logan (20 punti + 7 assist) e Joe Alexander (23 punti) a sbrigare la pratica ed a permettere a Sassari di portare a casa un’importante vittoria interna.
La Vanoli Cremona si conferma la regina dei quarti periodi e batte la Consultinvest Pesaro grazie ad una rimonta nel finale. Primo tempo favorevole ai marchigiani, che grazie al solito trio formato da Austin Daye (18 punti), Trevor Lacey (13 punti) e Semaj Christon (12 punti) si porta avanti nel punteggio e chiude la prima frazione di gioco sul più sei (33-39). Nel secondo tempo si assiste alla progressiva rimonta da parte dei lombardi, che nel terzo quarto prima e nel quarto quarto poi rimontano il passivo accumulato e passano al comando delle operazioni grazie ad un’eccellente prova difensiva, che imbriglia tatticamente l’attacco di coach Paolini, autore di soli nove punti nel quarto periodo. Alla fine Pesaro è costretta ad issare bandiera bianca, e così Cremona continua nella sua marcia trionfale e rimane saldamente al terzo posto in classifica. Nel sentitissimo derby lombardo tra l’Olimpia Milano e la Pallacanestro Cantù hanno la meglio i padroni di casa grazie ad un ottimo secondo tempo. Dopo un primo tempo nel quale le due squadre si equivalgono, nel terzo quarto l’EA7 scatena la sua furia: il capitano Alessandro Gentile (19 punti) ed un più che positivo Esteban Batista (16 punti + 13 rimbalzi) portano i meneghini sul massimo vantaggio (+16, 61-45 di fine terzo quarto), mentre una difesa coriacea costringe l’attacco dei brianzoli a realizzare solamente nove punti. Cantù, senza il proprio centro Kyrylo Fesenko, prova nel quarto quarto a rientrare in partita, ma le triple dell’onnipresente Oliver Lafayette (8 punti) e di Bruno Cerella (3 punti) ricacciano indietro i tentativi di rimonta dell’Acqua Vitasnella. Il derby termina con la vittoria dell’Olimpia, che rimane in vetta alla classifica in attesa dello scontro diretto contro Reggio Emilia.
Nel posticipo del PalaMaggiò, arriva, come già anticipato pocanzi, l’unica vittoria esterna della giornata, con la Reyer Venezia che, dopo otto sconfitte di fila in trasferta, espugna il parquet della Pasta Reggia Caserta. I lagunari partono fortissimo, con un Michael Bramos (21 punti) caldissimo al tiro da tre punti, mentre l’attacco dei campani ha le polveri bagnate e fa molta fatica a segnare. Se nel secondo quarto Venezia tiene botta ai tentativi di rimonta di Caserta, nel terzo quarto i padroni di casa rimontano tutto lo svantaggio accumulato e passano a condurre: Micah Downs (21 punti + 10 rimbalzi) è imprendibile per la difesa di coach Walter De Raffaele, così come Daniele Cinciarini (16 punti), mentre Dario Hunt (14 punti) fa la voce grossa sotto le plance. Nel quarto periodo Caserta arriva fino al più sette, ma successivamente si scioglie letteralmente come neve al sole: Venezia ne approfitta e, grazie ad un parziale di 14-0, chiude la pratica e vince la partita.
Riccardo Gentilini