Il progetto nasce grazie alla Fondazione MIdA (i musei integrati dell’ambiente), presieduta da Francescantonio D’Orilia, esso è stato finanziato dalla Regione Campania attraverso i fondi comunitari (P.O. Campania FESR 2007/2013 – Obiettivo Operativo 6.3) e si avvale del patrocinio morale e della collaborazione della Commissione Europea. Esso viene concepito nel 2015, anno in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamò l’ “Anno internazionale dei suoli”.
Il Museo del Suolo si inserisce in un contesto geografico che comprende le Grotte di Pertosa – Auletta, un suggestivo complesso speleologico che si estende per circa tremila metri nel massiccio dei Monti Alburni; per accedervi occorre attraversare su tipiche imbarcazioni un laghetto originato dal fiume Negro, attualmente sono attivi cinque percorsi di visita. Anche per le Grotte è stato realizzato un importante intervento di innovazione tecnologica che renderà visitabile tutto il percorso di visita, si tratta di un ecosostenibile impianto illuminotecnico che verrà attivato dal 1 maggio 2016.
Come ha affermato Francesco D’Orilia, presidente della fondazione mIdA:“Il Museo del Suolorappresenta la realizzazione di un progetto centrale nella visione e nella fisionomia dei Musei Integrati dell’Ambiente. Il suo obiettivo è svelare le molte dimensioni di una risorsa primaria che è fondamentale conoscere e tutelare, ponendo l’attenzione su un sistema che sostiene la vita del pianeta, interagisce con la fisionomia dei paesaggi, con le caratteristiche dei prodotti agricoli e con la storia dell’uomo”.
Lo scopo del progetto non è solo quello di attrarre dei turisti per far conoscere questi suggestivi luoghi ma è soprattutto quello di educare il cittadino verso una risorsa così importante per l’umanità che spesso ha subito soprusi. Esso offre un percorso formativo senza eguali per godere dei splendidi panorami e per conoscere temi determinanti quali la fauna che popola il sottosuolo, le radici, i diversi tipi di terreno, il mistero della creazione dell’humus, accompagnati da installazioni di reperti e materiali naturali, fino alle collezioni vegetali.
Da non sottovalutare il “Museo Speleo-Archeologico” (MIdA 01) situato nel centro storico di Pertosa; esso è incentrato sul giacimento archeologico delle Grotte, testimonianza di un’antichissima urbanizzazione risalente a circa 40.000 anni, dall’età paleolitica sino all’epoca medievale. In loco viene riprodotto a grandezza naturale, il duplice impianto palafitticolo protostorico scoperto nelle Grotte e sarà aperto dal 1 maggio 2016.
Nicoletta Crescenzo