NAPOLI – Nella periferia est di Ponticelli, laddove un incendio di origine dolosa illuminò una notte d’estate di alcuni anni fa, nasce oggi un murales di venti metri realizzato da Jorit Agoch, il genio contemporaneo della pittura, metà olandese e metà napoletano, l’artista in grado di rappresentare la realtà e togliere il fiato, in contemporanea.

L’opera porta il nome di Ael che, col viso luminoso e gli occhi profondi, ricorda che “non deve più accadere”. Non deve più accadere, cioè, che un uomo si scagli contro un suo simile meno fortunato. Il volto della ragazzina rom è un’opera di grande solidarietà promossa dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del dipartimento delle pari opportunità della presidenza dei ministri, in collaborazione con l’Anci del Comune di Napoli e con Inward, l’osservatorio sulla creatività urbana.

Sospesa nel vuoto tra cielo e terra, l’immagine rappresenta un emblema, una valida riproduzione in grado di immobilizzare e riportare ciascuno alle proprie responsabilità, ricordando che “tutte uguali song ‘e criature, nisciun è figlie e nisciun”, come recita una canzone del maestro Enzo Avitabile.
Jorit Agoch, che ha iniziato a 13 anni ad imbrattare i muri di Quarto, la sua città natale, vuole riportare alla mente dei passanti di via Aldo Merola il bisogno di difendere e di non dimenticare i diritti dei più deboli.

Ael è un volto di una misteriosa bambina che diventa  un’immagine di speranza e di genuinità, un simbolo di fiducia per il futuro e d’ incoraggiamento per le associazioni del posto che, con grande impegno, lavorano per la tutela dei diseredati. Un’impronta indelebile da lasciare sui muri della città per riflettere e rimuginare sulle numerose ingiustizie sociali che colpiscono Napoli e il mondo.

AelAbbarbicato su un ponteggio mobile e aiutato da Michele, che dalla gru ha assecondato i suoi voleri, l’artista è stato rifocillato per tutto il periodo da Mariella e da altri abitanti delle palazzine che hanno osservato con curiosità e meraviglia i lavori, regalando a Jorit momenti di pausa e riposo accompagnati da snack, panini e bevande fresche.
Il murales, dunque, è anche uno strumento di solidarietà tutto partenopeo, e racchiude i sorrisi, le gioie e le paure di una generazione di quartiere che necessita di maggiore sicurezza. Ponticelli e Barra ospitano, infatti, numerosi campi nomadi e qui i rom cercano con ogni mezzo di integrarsi, nonostante gran parte dei residenti li trattino ancora con distacco e talvolta con disprezzo.

La scelta di Jorit Agoch non poteva essere più azzeccata: il ragazzo, infatti, diplomato a pieni voti all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, ha maturato anche un’intensa esperienza di volontariato in tutto il mondo, vivendo anche in contatto con culture e realtà diverse e lontane da quelle occidentali.

Anna Lisa Lo Sapio

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