Nel novembre del 2016 la città di Napoli ha ospitato sul lungomare di via Caracciolo un progetto molto discusso: N’Albero.
N’Albero era una struttura in metallo alta ben 40 metri che fino alla sua chiusura avvenuta nel marzo di quest’anno ha ospitato più di 220mila visitatori da tutto il mondo.
C’è chi ha ritenuto questo progetto una grande iniziativa che ha permesso di incrementare il turismo chi invece l’ha criticato asserendo che rovinasse il paesaggio di uno dei posti più belli di Napoli.
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris appartiene, ovviamente, alla prima categoria. Anzi, visto il forte successo di questa costruzione ha deciso di portare avanti un secondo progetto: il lungomare di via Caracciolo ospiterà questo Natale un Corno alto ben 60 metri.
L’idea progettuale è stata fatta pervenire al comune dalla stessa ditta che si è occupata della costruzione di N’Albero, Italstage, in linea col tema deciso quest’anno “Napoli e la scaramanzia”.
Al momento è solo un’idea, ma ha dato il via alla creazione di un bando da parte di Palazzo San Giacomo che «intende verificare la sussistenza di eventuali altri soggetti interessati a presentare un’idea progettuale per la realizzazione, nel periodo che va dai primi del mese di ottobre 2017 alla metà del mese di gennaio 2018, di un’iniziativa, che possa arricchire l’offerta culturale e turistica natalizia, dando risalto alle tradizioni popolari, avente quale tema conduttore “Napoli e la Scaramanzia”»
Il progetto di Italstage prevede la costruzione di un corno alto 60 metri con una base di 30, posizionato presso la Rotonda Diaz. L’installazione dovrebbe essere preceduta, in segno di buona fortuna, dalla costruzione di 12 corni dell’altezza di 2 metri e 70 realizzati in vetroresina e decorati da 12 artisti locali.
Le origini di questo simbolo legato alla città partenopea sono da ricercarsi già nel 3500 a.C. dove il corno era simbolo di buon auspicio, potenza e fertilità.
Nel Medioevo il cornetto aveva addirittura virtù magiche e esoteriche e chi lo possedeva aveva la capacità di scacciare le forze maligne.
“Il corno è il più diffuso portafortuna a Napoli. Secondo la tradizione deve essere rosso e fatto a mano per allontanare malocchi e jettature dalla persona che lo custodisce. Rosso perché è il colore al quale si associa un significato di fortuna e buon auspicio; fatto a mano perché in questo modo acquisisce poteri benefici dalle mani che lo producono. Inoltre si pensa che per adempiere alla sua funzione scaramantica, il corno deve risultare: “tuosto, stuorto e cu ‘a ponta”, rigido, storto e con la punta.” si può leggere sull’ “etichetta” di un corno napoletano fatto a mano.
Andrea Chiara Petrone