Situato a nord della città di Napoli sorge un quartiere periferico: Piscinola. Piscinola confina con rinomati quartieri come Scampia, Chiaiano o Miano, insomma, con quei territori in cui vivere e sopravvivere diviene faticoso ogni giorno che passa. Eppure, nonostante la tipica cronaca, delle volte anche gonfiata dagli stessi media, a Piscinola sorge il Centro Polifunzionale lotto 14B a cui interno ospita il TAN “Teatro Area Nord”.

Il TAN: nascita e origini del teatro di periferia

Il Teatro Area Nord è considerato il teatro di periferia, il teatro che ha visto “vincere” la cultura, nonché il popolo e quei pochi cittadini che hanno creduto in un grande progetto non solo per il quartiere, ma per la città tutta. Un teatro che ha dovuto affrontare diverse vicissitudini amministrative: l’affidamento del TAN ha inizio nel 2003 tramite bando comunale e per più di dieci anni è stato un riferimento di presidio culturale nonostante le diverse battute di arresto per autorizzazioni temporanee e problemi legati ai finanziamenti e alla cura, nonché messa in sicurezza della struttura stessa.

Ma facciamo un passo indietro: il teatro venne edificato nel periodo del post – terremoto dell’80, il cui obiettivo era realizzare un luogo che potesse avere un ruolo in cui fare e produrre cultura e che potesse dare un’alternativa ai cittadini residenti e alle zone limitrofe (tra cui Piscinola) costretti a vivere un forte disagio sociale. Tuttavia, nonostante i buoni propositi, per largo tempo, il TAN venne abbandonato al degrado e al non utilizzo.

In questo panorama di complessità si andò a delineare la resistenza del Teatro Area Nord: innanzitutto si cercò di recuperare all’interno del centro polifunzionale una sala che potesse fare da palcoscenico. La prima compagnia che riuscì nell’intento di recupero e successivamente di possibile fruibilità, fu la compagnia del regista e attore Gennaro Vitiello; numerose furono, a seguire, le iniziative sociali ed educative affinché il teatro potesse diventare il luogo del riscatto per le generazioni tutte. In particolar modo, all’interno del TAN vennero organizzate rassegne teatrali i cui protagonisti erano i giovani, sotto la regia di Lello Serao; i successi furono molti, le compagnie giravano i teatri di tutta Napoli con professionalità, volontà e passione: mettendo in scena, tra l’altro, opere inedite ispirate ai maggiori testi letterari della storia di Kant, Sartre, Campanella e altri.

La resistenza del TAN

Trascorsero dieci anni dalla riapertura del Teatro Area Nord che nel frattempo era diventato riferimento sociale e culturale, ma tuttavia subì una battuta di arresto nel 2014 a causa di problemi strutturali: il teatro fu costretto a chiudere per circa sette mesi. Tra l’altro l’intera Italia a quell’epoca versava in una forte crisi economica che colpì diversi settori tra cui la produzione teatrale ed in particolare di un Meridione che con una certa costanza subì e subisce tutt’ora una distribuzione discriminatoria dei finanziamenti.

Nel giro di pochi anni molti furono i teatri chiusi e poi riaperti grazie ad un’economia virtuosa dal basso: il Teatro Area Nord grazie ad aiuti finanziari tra spettatori,lavoratori e gli stessi cittadini della zona, riuscì finalmente a riaprire e ad organizzare la stagione teatrale 2015. La riapertura del Teatro Area Nord segnò nuovamente un punto di partenza: era arrivato il momento di ricominciare, mettendosi alla prova anche attraverso l’incontro tra generazioni diverse, ecco, il 2015 fu l’anno del raccolto per tutti coloro che fino ad allora avevano creduto e credono tutt’ora in un centro culturale come il TAN, il teatro della periferia.

Per capire, ad oggi, in quali condizioni versa il Teatro Area Nord, l’abbiamo chiesto ad Umberto Laperuta, attivista per eccellenza nonché responsabile di alcune attività interne organizzate dallo stesso teatro.

«Il Teatro Area Nord ha una sua stagione teatrale regolare che va in scena ogni anno e che si è conclusa nel mese di maggio. Abbiamo,inoltre, una programmazione parallela ed integrativa per ampliare l’offerta culturale ed artistica del teatro, curata da #QuellidelTAN, un gruppo di associazioni territoriali, ma non solo, che curano l’attività di cineforum (siamo alla IV edizione), chiamato Pupille&Papille. Ed una rassegna musicale “Il nostro Cantolibre”: un appuntamento musicale al mese. Si è creata una bella sinergia tra il TAN e il CHIKÙ, un ristorante metà partenopeo e metà ROM situato a Scampia, dove sulla terrazza abbiamo allestito una bella rassegna musicale con un appuntamento ogni 15 giorni, ma anche presentazioni di libri ed altri eventi legati alla moda e all’artigianato multietnico. Chiudiamo venerdì 22 con il concerto di Myriam Lattanzio accompagnata dalla PMS».

Bruna Di Dio

 

Bruna Di Dio
Intraprendente, ostinata, curiosa professionale e fin troppo sensibile e attenta ad ogni particolare, motivo per cui cade spesso in paranoia. Raramente il suo terzo occhio commette errori. In continua crescita e trasformazione attraverso gli altri, ma con pochi ed essenziali punti fermi.

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