Accoglienza, integrazione, solidarietà e fratellanza. Sono queste le parole d’ordine dell’evento organizzato dall’unità pastorale che riunisce le comunità di Spiano, Corticelle e Monticelli allo scopo di dare il benvenuto ai migranti presenti sul territorio di Mercato San Severino e iniziare un dialogo tra diverse culture e sensibilità.

L’evento, tenutosi presso le sale dell’oratorio di Corticelle (frazione di Mercato San Severino) e avente come titolo “Serata di accoglienza dei migranti”, ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e cittadine, nonché di realtà sensibili alla questione “migrazioni” (dal gruppo di cittadini e cittadine che nei mesi scorsi ha richiesto al comune di aderire alla “Rete Sprar” fino alle associazioni “Ultimi” e “Live for Africa” che da anni si occupano di innescare dinamiche di solidarietà) e dei migranti presenti nei centri di accoglienza straordinari di Spiano e Monticelli.

Integrazione
Un pezzo della serata presso l’oratorio di Corticelle. Momenti di condivisione tra musica e balli

L’iniziativa, incentrata su due momenti (uno più formale, l’altro più ludico e formale), ha avuto inizio con i saluti di Don Gianluca Iacovazzo (parroco della comunità pastorale che ha organizzato il tutto) e gli interventi di Antonio Vecchio (uno dei referenti della cooperativa “Communication Centre Multilingue”, il soggetto che si occupa della gestione del CAS di Monticelli), di Angela Boccia (Assessore al contenzioso e alle politiche sociali del comune di Mercato San Severino) e di Don Biagio Napoletano (vicario generale della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno).

A caratterizzare questa prima parte della serata sono stati i racconti dei migranti che hanno reso consapevoli tutti i presenti dei lunghi viaggi della speranza e della morte. A parlare della propria storia un giovane ivoriano, Alfred, che ha narrato tutti i particolari che l’hanno portato in Italia: dal viaggio stipato in piccole auto sovraffollate per arrivare al luogo dell’imbarco ai barconi, dalla contrattazione con gli scafisti all’approdo sulle coste siciliane, dalla paura della partenza alla gioia per l’arrivo. Particolari crudi e autentici di vita vissuta che non hanno lasciati indifferenti chi ignorava tanti particolari e che hanno fatto pensare intensamente all’odio contrapposto alla solidarietà e all’accoglienza.

Non poteva non concludersi con  “Gente do Sud”, canzone interpretata da bambini della comunità locale con i migranti e scritta da un collettivo di artisti (Terroni Uniti) che ha come centro Napoli e che da anni si oppone al razzismo nelle sue varie forme.

Accoglienza
Il benvenuto della comunità ai migranti con una torta. In foto: Angela Boccia (Assessore al contenzioso e alle politiche sociali del comune di Mercato San Severino), Don Gianluca Iacovazzo e Don Biagio Napoletano

A questa prima parte sono seguiti momenti più conviviali e di condivisione con musica, cibo e balli. In questa fase la spensieratezza ha preso il posto della recrudescenza dei racconti e del passato dando un’idea di prospettiva e di un futuro condiviso al di là della razza, cultura e religione. La musica tipica africana si è, infatti, intrecciata con suoni tipicamente italiani fino a giungere a delle vere e proprie esibizioni stile hip-hop. Una serata all’insegna dell’integrazione e della consapevolezza quella organizzata a Corticelle e alla quale seguiranno altri momenti di condivisione e convivialità.

Ciò che si vede è uno spaccato della città di Mercato San Severino che si contrappone nettamente a tutti gli avvenimenti d’odio e di “resistenza” (nel senso negativo del termine) rispetto all’accoglienza e alla presenza sul territorio dei migranti. Una vera e propria presa di posizione da parte di una fetta della popolazione, che, come più volte citato negli interventi della serata e nei fatti, pone l’umanità e la fratellanza come valori universali per una felice e produttiva convivenza tra sensibilità, esperienze e culture tra loro lontane anni luce e che hanno il bisogno di contaminarsi e intrecciarsi.

Gerardo Ragosa

1 commento

  1. Ciao piacere Giovanni ho 25 anni e vivo per strada o letto che un centro accoglienza offrite posti da letto anche per gli italiani grazie
    Appena che faccio un po di soldi vado a fare la mia vita a Barcellona per favore aiutatemi ho avvuto una vita difficile e sfortunata e mia mamma non mi ha potuto mantenere perche non sta bene

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