Anche Napoli, come il resto dell’Italia, si mobilita contro il tanto discusso Fertility Day. L’appuntamento è previsto per oggi, alle 18,30 presso Piazza Bellini.
Armati di cuscini, cartelli, bambole e clessidre il popolo napoletano scende in piazza contro la scellerata campagna sulla fertilità lanciata dalla Ministra Lorenzin. Una giornata come il Fertility Day ce la potevamo aspettare durante il ventennio fascista, dove le donne dovevano procreare per la patria, ma è inammissibile che ad oggi, l’utero della donna debba essere considerato un bene comune.
L’evento che si terrà oggi a Napoli, organizzato dagli attivisti di ACT e non solo, ha come slogan “Siamo in attesa”. In una nota si legge: “Siamo in attesa di un lavoro, siamo in attesa di una casa, siamo in attesa di diritti per tutte/i durante il periodo di maternità e paternità, siamo in attesa di tutele quando il lavoro lo perdiamo o lo interrompiamo, siamo in attesa di asili nido, siamo in attesa di un sostegno per poter affrontare il difficile percorso della procreazione medicalmente assistita, siamo in attesa di poter adottare figli senza difficoltà per tutte/i coloro che possono dare amore, siamo in attesa di consultori che funzionino, siamo in attesa di educazione alla sessualità, siamo in attesa di una società in cui le donne non devono essere necessariamente madri. Siamo in attesa di un welfare decente che consenta ad ognuna/o di noi di poter fare scelte in libertà e serenità sulla propria vita. Siamo in attesa di un Governo che si prenda le proprie responsabilità e non colpevolizzi le persone. La condizione di genere, la genitorialità, il welfare di cura, le politiche per l’infanzia a Sud sono praticamente inesistenti. Un dramma che coinvolge milioni di donne e di uomini, che oltre ad essere destinati ad una vita precaria, vedono uno stato assente dal punto di vista delle politiche sociali”.
Quello che rende, di fatto, poco credibile la campagna e il Fertility Day in generale, è che ci troviamo in una condizione socio-politica di stallo. Le politiche sociali sono assenti, la precarietà è alle stelle e la retribuzione continua ad avvenire in voucher. Da un lato abbiamo un Governo assente sotto ogni fronte ma allo stesso tempo, ci invoglia a mettere su famiglia e a procreare in fretta… guai a far scattare l’orologio biologico.
Ad oggi in Italia è assente il lavoro, il diritto allo studio, una sanità pubblica efficiente. Manca il diritto all’abitare, il diritto alla salute e un reddito minimo garantito. E’ il momento di risposte e iniziative concrete, non di ridicoli slogan.