Per la nostra rubrica Meteore, quest’oggi vi ricorderemo Jose Luis Calderon, attaccante argentino rivelatosi tra i più grandi flop della storia del Napoli.
Eravamo alla fine degli anni 90, in piena crisi economica e di risultati per il Napoli di Ferlaino. Arriva nella stagione 97/98 per la cifra di 7,5 miliardi di lire, con i più grandi proclami giustificati anche dall’entusiasmante stagione precedente conclusa in Argentina con trenta goal all’attivo.
Considerato particolarmente promettente – accostato addirittura a Balbo e Batistuta – venne accolto con molto entusiasmo da società e tifosi, ma purtroppo la sua avventura nel Napoli si rivelò ben presto una delusione ed un fallimento. Eppure lo stesso Calderon si mostrò particolarmente fiducioso, annunciando alle telecamere delle più note trasmissioni sportive dell’epoca che al Napoli avrebbe tentato di superare la quota dei 30 goal.
Faticò ad ambientarsi e collezionò pochissime presenze, creando anche diversi grattacapi nello spogliatoio. Molti tifosi ricorderanno anche la lite avuta in campo con il compagno di squadra Claudio Bellucci per poter battere un calcio di rigore (sbagliato poi da Bellucci) in una sfida contro il Bologna, conclusasi tra l’altro con un sonoro 5-1 per gli emiliani.
Ebbe anche molti problemi con il tecnico dell’Argentina di allora, Daniel Passarella, che di fatto lo esclusero dall’albiceleste per sempre dopo alcune presenze iniziali. La sua deludentissima avventura nel Napoli si concluse già nella sessione di mercato invernale, dove il Napoli decise di svenderlo all’Independiente per 2 miliardi di lire. La sua carriera continuò nel più totale anonimato tra Independiente, Estudiantes ed Argentinos Juniors e si concluse nel 2010.
I tifosi del Napoli non avrebbero mai immaginato che, dopo Maradona, un argentino potesse deludere così tanto le loro aspettative. Quando andò via da Napoli, Jose Luis Calderon si rammaricò del fatto di non aver avuto molte occasioni per poter mostrare le sue doti di attaccante, scagliandosi contro società stampa e tifosi per il fatto che anche a Maradona, Batistuta ed altri era stata data la possibilità di esprimersi dopo difficili inizi. Non sappiamo se qualcuno si sia mostrato pentito di non aver dato la fiducia e la pazienza richiesta de “El Caldera”.
Salvatore Annona