DeusExHumanRevolutionAnno 2027, il genere umano è profondamente cambiato. La tecnologia è dappertutto, anche nelle stesse persone. I limiti umani sono stati eliminati, sono sorte industrie di fabbricazione e implementazione di ”innesti”, dei potenziamenti biomeccanici che vanno a sostituire arti o organi non più funzionanti. Non è solo il fisico ad essere soggetto alle nuove regole della società, ma anche la mente. Le abilità degli uomini vengono amplificate, rese illimitate attraverso degli aggiornamenti. L’uomo diventa una macchina. Questo è il contesto di Deus Ex: Human Revolution, videogioco uscito nel 2011 su PS3, Xbox 360 e PC, sviluppato da Eidos Montreal e pubblicato da Square Enix.

Il protagonista è Adam Jensen, ex agente che lavora per le Sarif Industries, una delle più importanti aziende di ricerca di potenziamenti umani. La Sarif viene assediata da alcuni terroristi che mettono a ferro e fuoco l’edificio e rapiscono il team impiegato in importantissime ricerche scientifiche. Adam si ritrova coinvolto in un’esplosione che sembra essergli fatale, ma grazie alla nuovissima tecnologia degli ”innesti” riesce a sopravvivere. E’ un uomo completamente cambiato, le sue capacità fisiche e mentali sono diventate disumane, è diventato un “potenziato”. Il protagonista è il primo a porsi la domanda che riecheggerà per l’intera avventura: ”Tutto questo è giusto?”. Adam non ha scelto di diventare un potenziato, era una persona normale, con le stesse capacità di chiunque altro. Gli innesti che gli sono stati impiantati gli hanno salvato la vita, ma a quale costo?

Il mondo in cui si snoda la vicenda di Deus Ex: Human Revolution pullula di criminalità, i potenziati non sono ben visti, nonostante la pratica sia ormai usuale, gli stessi media danno molto spazio alla querelle tra chi è convinto che il potenziamento umano sia un pericolo e chi, anche per ragioni economiche, ne avalla l’uso indiscriminato. Adam Jensen si muoverà in un’atmosfera cyberpunk dalle tinte fortemente noir, alla ricerca del team di scienziati ma, soprattutto, della verità, del senso della vita. La scienza ha migliorato la vita dell’uomo, ha dato risposte a domande che avevano reso inermi, ma in Deus Ex la scienza ha deciso di varcare un limite. E’ il Transumanesimo, un movimento culturale che promuove l’indigenza della tecnologia e della scienza nella vita umana sin nelle sfere più intime e l’eliminazione degli atavici limiti umani come l’invecchiamento, le malattie e, sì, anche la morte, la mente superiore che aleggia sulle teste dei personaggi del videogioco.


Impedire all’uomo di sentire dolore, di invecchiare e di morire è un compito della scienza? Ognuno è libero di scegliere il suo destino o tutti devono sottoporsi al potenziamento affinché la razza umana diventi potenzialmente infinita e infallibile? “Don’y play God”, non si deve giocare a fare Dio, è uno degli ammonimenti delle organizzazioni anti potenziamenti. L’uomo vuole elevarsi a divino e influenzare il corso dell’universo e di tutto ciò che è in esso contenuto. E’ questo ciò che ha voluto fare Hugh Darrow, uno dei personaggi più interessanti di Deus Ex. Darrow vince il premio Nobel per le sue scoperte nel campo della biotecnologia, ma il suo DNA non è compatibile con ciò che egli stesso cerca di portare nella vita di tutti gli esseri umani.

Giocare a Deus Ex: Human Revolution è una cosa seria, non è un videogioco come tanti. Le tematiche adulte e di grande impatto emotivo lo rendono un capolavoro assoluto. Il confine tra religione e scienza diventa sottile, quasi invisibile, la morale diventa un concetto assolutamente soggettivo. Un gamer giocando a Deus Ex: Human Revolution trova un passatempo composto da un gameplay solido e vario che va dallo stealth all’action più puro fino ad arrivare alle peculiarità dei giochi di ruolo, una grafica di alto livello e un’atmosfera più unica che rara, ma trova anche un modo per pensare alla propria vita e a ciò che lo circonda in maniera diversa, DE: HR è un lucido (nonostante il contesto fantascientifico) e appagante sguardo su un mondo che non riesce a capire se sia stato decurtato di qualcosa o se abbia ricevuto un dono senza prezzo.

Deus Ex non dà risposte, pone tantissimi quesiti, lascia liberi i giocatori di andare per la propria strada, di scegliere il modo con cui procedere. Anche Adam Jensen dovrà fare una scelta difficilissima, da un solo uomo dipendono le sorti del genere umano. Adam diventa Dio, il giocatore, governandolo con il proprio joypad, si eleva a giudice supremo.

Michele Longobardi

 Deus Ex: Human Revolution – Storia di umani senza limiti

Quotidiano indipendente online di ispirazione ambientalista, femminista, non-violenta, antirazzista e antifascista.

1 commento

  1. Uno dei videogiochi migliori degli ultimi anni. Andrebbe giocato anche il primo Deus ex, uscito nel 2000….un capolavoro assoluto!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui