Stamattina si è tenuto l’incontro tra il Presidio contro la chiusura del San Gennaro, il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani e il Direttore Generale dell’Asl Napoli 1 Elia Abbondante.

I cittadini hanno proposto quello che da più di un mese, attraverso le varie manifestazioni, stanno richiedendo. Tre le richieste fondamentali, ossia bloccare il trasferimento dei reparti, dei macchinari e di tutte le attrezzature medico sanitarie,  bloccare il trasferimento dei lavoratori e proporre un’apertura di un tavolo tecnico per valutare le proposte della direzione. Il direttore generale ha respinto tutte le proposte e ha parlato di una ristrutturazione dell’ospedale senza pero’ menzionare i costi e i tempi.

La mobilitazione dei cittadini prosegue. Lunedì 24 ottobre è prevista una nuova manifestazione alla quale tutti sono invitati a partecipare. Il corteo inizierà a partire dalle 9.30 all’ingresso dell’ospedale San Gennaro per poi giungere agli uffici della Regione Campania a Santa Lucia. Le istituzioni non sono ancora del tutto chiare riguardo al destino della struttura sanitaria e per il momento resterà ancora occupata fino a quando non si deciderà una soluzione valida.

Il decreto regionale 33 prevede dei ridimensionamenti come la riduzione di interventi specialistici ed il trasferimento del reparto di oncologia ed ematologia presso l’ospedale Ascalesi. L’intenzione, quindi, è quella di tramutare l’ospedale in un polo territoriale riabilitativo e polispecialistico con accesso tramite ticket.

I pazienti oncologici solitamente venivano trasportati fino all’ascensore con l’auto su sedie a rotelle per poi accedere al reparto. A causa del decreto ciò non sarà più possibile e per quanto riguarda la preparazione dei farmaci, attraverso una convenzione fatta con il Cardarelli, si dovrà pagare 30 euro per flaconcino per preparazione e trasporto. Gravi disagi, quindi, per i degenti.

Questo è solo un accenno di quello che comporterebbe la chiusura del San Gennaro. Per questo i cittadini, i medici, gli attivisti sociali restano fermi sulla questione. Il San Gennaro non va chiuso e la sanità pubblica deve essere un diritto di tutti.

Maria Baldares 

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