Ci sono sconfitte pesanti, che fanno male, che non spengono completamente i propri sogni, ma che rendono maledettamente difficile rimontare. La meravigliosa cavalcata di Andrea Dovizioso verso il titolo mondiale subisce una drastica battuta d’arresto in Australia con una inaspettata tredicesima posizione che, dopo il primo posto di domenica scorsa in Giappone, riduce le sue speranze per il titolo. I punti da rimontare su Marquez adesso sono 33. Il tutto quando mancano solo due giornate alla fine del campionato più competitivo degli ultimi anni. A rendere ancora più difficile la rimonta è la condizione del pilota Honda, che non sbaglia nemmeno una staccata a Phillip Island, dove mostra ancora una volta la sua superiorità sugli avversari. In terra oceanica si rivedono le due Yamaha, con Rossi secondo e Viñales terzo, per gran parte della gara in lotta addirittura per la prima posizione.
Marquez il fenomeno – Sembra quasi che conceda vantaggio agli avversari per rendere più belle ed emozionanti le sue vittorie e perché alla fine la sua superiorità appaia ancor più evidente. In uno dei mondiali più competitivi della storia di questo sport emerge lui, la sua grinta, la sua furbizia. Il tutto abbinato ad una moto che quest’anno va veramente forte sia sul dritto che in staccata. Basti vedere il sorpasso al giro 7 su Viñales. Marquez vince il gran premio d’Australia e si avvicina ancor di più al suo sesto mondiale di fila in pochissimi anni. Adesso sarà fondamentale mantenere questo passo e non sbagliare niente in Malesia, dove potrebbe già laurearsi campione del mondo, ma anche dove la Ducati è forte, come confermato dallo stesso Marquez ai microfoni di Sky Sport: “Sono più contento per il + 33 che per la vittoria. Oggi era importante vincere perché sapevamo che su questa pista la Ducati avrebbe fatto fatica come è capitato nelle qualifiche. In Malesia dovremo fare il meglio possibile, ma non sarà facile, perché lì la Ducati di solito va forte“.
Dovizioso il “combinaguai” – Un drastico risveglio per i Ducatisti. Fino alla settimana scorsa Andrea sembrava lanciatissimo verso il suo primo mondiale. La sua undicesima posizione aveva lasciato qualche preoccupazione, ma anche la consapevolezza che Dovi il miracolo di domenica scorsa a Motegi, dove partì tredicesimo vincendo poi il gran premio, poteva tranquillamente ripeterlo. Se l’ottima partenza gli fu decisiva la scorsa settimana, quella pessima di quest’oggi gli risulta fatale. Dovizioso nei primi giri è addirittura ventesimo. Andrea si rende artefice di una piccola rimonta che lo porta nell’undicesima posizione all’ultimo giro. Un risultato negativo, pessimo per uno che a poche giornate dal termine è in piena lotta per il titolo, peggiorato ulteriormente da Redding (a bordo di una Ducati Pramac) e Pedrosa che, sorpassandolo all’ultima curva, lo mandano in tredicesima posizione e a 33 punti di distacco da Marquez. A fine gara Dovizioso, intervistato, non cerca giustificazioni e ammette: “Dispiace per questa gara. Il mio errore all’inizio ha complicato la gara. Tuttavia oggi credo che si potesse fare comunque poco. Siamo forti in accelerazione e frenata non in percorrenza. Questa pista è praticamente solo percorrenza e, dunque, abbiamo avuto delle difficoltà. Peccato ma comunque daremo il massimo in Malesia e ci proveremo fino alla fine“.
Il ritorno di Rossi – Ad un mese e mezzo dal suo infortunio Rossi torna sul podio con una grandissima prestazione. La gara di Rossi è una lotta continua contro Viñales, Miller, Marquez, Iannone, tornato su ottimi livelli, ed un Zarco molto aggressivo. Alla fine il Dottore porta a casa un secondo posto che, anche se infrange le sue speranze mondiale, di fatto lo rende felice e completa al meglio il suo periodo di “convalescenza”. Rossi è tornato e lancia una chiaro messaggio di sfida per il mondiale 2018. A fine gara intercettato dai microfoni di Sky Sport esprime, come un bambino sui go-kart, tutta la sua gioia per un fantastico risultato e per una sfida che l’ha davvero divertito: «Che sfida! Su un tracciato fantastico abbiamo fatto una gara bellissima. Non vedo l’ora di rivederla. Penso che siano rimasti soddisfatti anche gli italiani che si sono alzati presto per vederla. C’è stata una grande lotta e una grande competizione. Le ho date e le ho prese. C’è stata tanta aggressività, soprattutto da parte dei nuovi arrivati, ma se il gioco è questo io rispondo!».
Viñales torna sul podio – Era da tanto che mancava dal podio e oggi ci è ritornato. La sua è stata una prova di forza e reattività in una gara fatta di tanti duelli. In una gara complicata riesce a reagire ai momenti di difficoltà. Specialmente quando all’improvviso si ritrova in quarta posizione, Maverick dimostra in Australia di essere, insieme a Marquez, uno dei piloti più promettenti della MotoGP per atteggiamento e per stile di guida. Se poi a questo aggiungiamo la ritrovata buona condizione della Yamaha i risultati davvero possono arrivare e chissà che non possano tramutarsi in una seconda posizione nel mondiale, attuale obiettivo di Viñales: «Abbiamo fatto una buona gara, fatta di tante difficoltà. Adesso dobbiamo continuare così. Dispiace per il mondiale che ormai è impossibile. Voglio lottare, però, fino alla fine per il secondo posto con Dovi».
Fonte immagini in evidenza: MotoGP™, Liberopensiero
Giovanni Ruoppo